La Gazzetta dello Sport

Gomez, che sfida con Dybala «E alla fine gli chiedo la maglia»

Decisivo a Lione, il Papu attende la Juve: «Paulo è il migliore, lunedì voleremo insieme in Argentina»

- CONTICELLO, SPINI, VELLUZZI

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«Volevo metterla lì. L’idea era quella. E’ stata una gran bella cosa». Il piccolo Gomez esce da grande dal Groupama Stadium di Lione un esempio per gli stadi di casa nostra, infatti si giocherà qui la finale di Europa League. Un esempio, come l’Atalanta, forse un po’ snobbata dai francesi, per niente capita dagli inglesi e ora in testa a un girone difficile di Europa League. Merito del Papu che ha ripreso a marciare a pieno ritmo in fatto di gol: cinque gol nel mese di settembre. Ad agosto, come tanti, aveva preso ferie. Poi uno al Chievo, uno all’Everton, due al Crotone e uno giovedì al Lione. Su punizione. Il più pesante. In faccia a quel Nabil Fekir che ha fatto discutere e storcere il naso a tanti quando in conferenza stampa ha detto di non conoscere l’argentino. Gomez è attento e sa piazzare la stoccata quando deve: «Se proprio devo dirla tutta neppure io conoscevo lui. La Ligue 1 non la seguo tanto. Ma sono cose che ci stanno. Ci sta che qualcuno non conosca me. Non ho avuto tante esperienze in Europa. Ora mi conosceran­no meglio».

E stanno conoscendo pure l’Atalanta: prova tosta giovedì sera eh.

«Il primo tempo è stato molto difficile, ci siamo abbassati, era difficile ripartire su 70 metri di campo, eppure quando lo abbiamo fatto abbiamo sfiorato il gol con Hateboer».

Nella ripresa siete rinati.

«Sì, abbiamo inserito Castagne e alzato il pressing, soprattutt­o eravamo molto più convinti».

Torniamoci un attimo: ma il tanto chiacchier­ato Fekir le è piaciuto?

«Molto. Quando si accende è un gran giocatore. ma quello che più mi ha impression­ato è stato Mendy, il terzino sinistro, ogni volta che scendeva ci creava problemi e creava pericoli. E pure io sono rientrato tanto per difendere».

Solo che adesso voi il Lione e l’Everton li guardate dall’alto.

«Siamo molto motivati. Chiaro, ci siamo già resi conto che l’Europa League è tutta un’altra storia. E’ un livello molto alto. C’è tanta tensione. Però abbiamo fatto bene, perché quattro punti in due partite contro Everton e Lione sono tanta roba. Ora dobbiamo fare un gran partita pure in casa col Limassol. Mancano quattro gare, siamo messi bene, l’obiettivo è quello di passare nel girone»

C’è tempo: prima, ma, soprattutt­o, tra un giorno la Juve sbarca a Bergamo. E lei non può riposare.

«Lo so, ma va bene così. E’ una partita che tutti vorrebbero giocare contro la squadra più forte».

Chi teme?

«Ne temo uno in particolar­e ed è Paulo Dybala, il giocatore più forte del campionato in questo momento, uno che ha fatto continui migliorame­nti».

Domani sarà una bella sfida tra numeri 10.

«Molto difficile, ma di una cosa sono certo: alla fine uscirò dallo stadio con la sua maglia, un onore».

C’è di più. vero?

«Sì, partiremo insieme per il ritiro con la Nazionale argentina. Prenderemo l’aereo lunedì e vivrò questa bella avventura. Sono stanco, ma so di non potermi fermare».

Bisogna solo capire che fermerà lei, Papu. Finora non è stato facile per nessuno.

«L’importante è proseguire su questa strada, ma dobbiamo fare punti anche in campionato. Lione è già cancellata, testa alla Juve. Tranquilli».

 ?? EPA ?? Papu Gomez, 28 anni, attaccante argentino, gioca con l’Atalanta dalla stagione 2014-2015. Il campionato scorso è stato il migliore in assoluto come reti: 16 in campionato. Col Catania era arrivato a 8 nel 2013
EPA Papu Gomez, 28 anni, attaccante argentino, gioca con l’Atalanta dalla stagione 2014-2015. Il campionato scorso è stato il migliore in assoluto come reti: 16 in campionato. Col Catania era arrivato a 8 nel 2013

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