Il derby di Crema 42 anni dopo: «Scusate il ritardo»
Dei tifosi allo stadio Voltini. Nella sfida di Coppa Italia la squadra di Porrini batte la Pergolettese ai rigori
Non sarà sarà stato il tutto esaurito degli anni Settanta, ma il derby tra Pergolettese e Crema, che è tornato a disputarsi ieri sera dopo 42 anni, per i trentaduesimi di finale della Coppa Italia di serie D, ha comunque richiamato più di 3.000 spettatori allo stadio Voltini. Una bolgia di emozioni, ricordi, orgoglio, senso di appartenenza tornato a manifestarsi nel suo ambiente più naturale. Per molti dei presenti si è trattato della prima volta in una stracittadina. L’ultima sfida tra cannibali (i tifosi del Pergo) e cremini (quelli del Crema), infatti, risaliva al 9 marzo 1975. Da allora, due generazioni, di tifosi e non, sono passate senza che la rivalità potesse sfogarsi sulle gradinate dello stadio Voltini, ma fosse relegata alle piazze e ai bar per un duello a distanza, reso impari dalle tante categorie di differenza tra le due squadre.
CORI E INSULTI E appunto a questo si riferiva lo striscione che il Crema ha fatto appendere in Curva Nord «Scusate il ritardo», dietro al quale si è sistemato un pubblico composto, con tante bandierine nerobianche da sventolare e qualche tamburo per cercare di reggere l’urlo assordante proveniente dalla sponda opposta del Serio, quella cannibale. I cori della Sud sono stati di insulto per l’ex capitano Mario Scietti e di dileggio per il presidente del Crema Zucchi, candidato sindaco che è stato sconfitto alle recenti elezioni amministrative. Il duello a distanza si ferma soltanto un minuto, il tempo per salutare l’ex capitano della formazione, gialloblù Pepi Mazzoleri, che è scomparso la scorsa settimana.
NON MOLLA MAI Il boato che accompagna le occasioni da una parte e dell’altra non è nulla in confronto all’esplosione che segue al gol realizzato al minuto 41 del primo tempo da Dragoni, che dà il vantaggio al Pergo. Il Crema ha tuttavia il pregio di non mollare mai e quando ormai la frittata sembra fatta, a riportare l’equilibrio e a risvegliare i cuori cremini è la rete de pareggio di Tomas al quarto dei cinque minuti di recupero. Ad allungare le emozioni e a spremere ulteriormente le coronarie è la sfida ai calci di rigore.
DECIDE GOMEZ Ce ne vogliono ben otto a testa di rigori prima che il giocatore nerobianco Gomez segni e il gialloblù Pizza sbagli. Proprio sotto la curva del Crema, che esplode, esulta, si scompone e completa la rincorsa nel modo che aveva sognato. Per 42 lunghissimi anni. L’attesa è finita. Crema ha atteso troppo tempo per ritrovare il suo derby.