Ferrari, l’ultima gioia qui con Schumacher nel 2004
Da allora 12 edizioni senza successo. Si corre l’8 come nel 2000 e nel 2006 che segnarono l’inizio e la fine dell’era Michael
Storicamente in Formula 1 il 13 è un numero da evitare perché ritenuto sfortunato. Anche la Ferrari domenica a Suzuka ha intenzione di schivarlo: se non dovesse vincere, infatti, salirebbero a 13 le edizioni consecutive del GP giapponese senza successi della scuderia di Maranello, numeri che fanno decisamente paura. IL BELLO L’ultima vittoria di una Ferrari nel Paese del Sol Levante infatti è datata 11 ottobre 2004: davanti a 156 mila spettatori, Michael Schumacher sfiorò l’en plein con pole e vittoria e fu in testa dalla partenza al traguardo ma Rubens Barrichello gli soffiò il giro veloce. Il temuto arrivo del ciclone Ma-On aveva obbligato gli organizzatori ad annullare le sessioni del sabato e così le qualifiche si disputarono la domenica mattina. Divenne la sesta ed ultima vittoria di Schumi a Suzuka, una pista un tempo cara a tutti i ferraristi perché nel 2000 fu teatro della riconquista del Mondiale Piloti, dopo 21 anni di astinenza.
IL BRUTTO Dal 2005, però, il Giappone è diventato indigesto per la Ferrari a partire dalla grande beffa nel 2006, penultima gara dell’anno: Schumacher e Fernando Alonso (Renault) si presentarono appaiati in testa alla classifica. Michael balzò in testa al 3o giro e vi rimase fino al 36o quando fu fermato dalla rottura di un pistone: erano 6 anni e 111 GP che non si ritirava per un guasto al motore. Alonso vinse la gara ed ipotecò il titolo. Da allora in Giappone le Ferrari sono state in testa per 12 giri complessivamente: 3 Raikkonen nel 2008, 2 a testa Massa e Alonso nel 2011 e 5 un anno fa Vettel, complice una strategia fuori dal coro nei pit-stop. Per riavvicinare in classifica Lewis Hamilton domenica Sebastian dovrà vincere. Il calendario segnerà l’8 ottobre, curiosamente la stessa data dei GP Giappone del 2000 e 2006, l’alba e il tramonto dell’epopea ferrarista di Schumacher. Un segno del destino per il popolo ferrarista che non vuole certo fare tredici.