La Gazzetta dello Sport

CURIOSITÀ Azzurri, anzi granata La colonia degli ex Toro

Immobile, Darmian, Zappacosta, D’Ambrosio e Verdi riabbracce­ranno il loro vecchio stadio. Cairo in tribuna

- Mirko Graziano INVIATO A TORINO

Con la maglia azzurra, nello stadio in cui sono diventati grandi, o quasi. Un pizzico di emozione c’è. Ore 18.30 circa: la Nazionale arriva allo stadio Olimpico-Grande Torino. Non una giornata come le altre per il ct Ventura, il suo staff e i vari Immobile, Darmian, Zappacosta, D’Ambrosio e Verdi, tutti ex granata. Ad accoglierl­i sul campo c’è Leo Longo, segretario storico e vero e proprio factotum del Toro: abbracci, battute tra vecchi e sinceri amici. Assente Belotti, k.o. col Verona. Questa sera, in tribuna, non mancherà invece il presidente Urbano Cairo, che può a ragione gonfiare il petto pensando a quanto colore granata ci sia oggi fra le stradine, i prati e le mura di Coverciano.

IL CUORE DEL C.T. Gian Piero Ventura è il primo a lasciare il terreno di gioco: i suoi ragazzi passeggian­o, chiacchier­ano e prendono confidenza col campo; lui è atteso in conferenza stampa. Prima di guadagnare il «serpentone» fa, però, il segno del cuore verso la tribuna d’onore. Già, qui ha lasciato davvero un pezzo di cuore, qui ha scritto pagine importanti nella storia recente di uno dei club più amati al mondo. Toro preso in B, patrimonio dei calciatori clamorosam­ente rivalutato anno dopo anno, quindi il ritorno in Europa e la storica vittoria al San Mamés di Bilbao, oltre a un successo nel derby con la Juve che mancava da oltre 20 anni. Quel 26 aprile 2015 finì 2-1: Pirlo aprì le marcature, Quagliarel­la firmò il punto finale, il momentaneo 1-1 fu di Matteo Darmian che iniziò a correre impazzito dopo aver bucato Buffon. E a Matteo un sorrisino sarà scappato guardando prima Gigi e poi la porta sotto la Curva Primavera. Stadio speciale anche per Immobile, capocannon­iere nella stagione 2013-2014, 22 reti, la rinascita

Le stagioni di Ventura sulla panchina del Torino, dal 2011 al 2016. Ventura ha portato i granata in Serie A (2012) e poi in Europa League (2014) personale dopo una fallimenta­re parentesi col Genoa. Danilo D’Ambrosio da queste parti ha arato le fasce prima di guadagnars­i l’Inter nel gennaio 2014. Zappacosta è invece un freschissi­mo ex: è infatti del Chelsea dallo scorso 31 agosto: 25 milioni di euro nelle casse del Toro! Infine, anche Simone Verdi rivendica l’importanza «della mia esperienza col Toro e con Ventura raccontava nei giorni scorsi a Coverciano -. Una parentesi fondamenta­le, una bella promozione in A e poi alcune difficoltà nel primo impatto con la massima serie. Fu il mister a decidere di mandarmi in prestito a inizio 2013? Beh, aveva ragione, non ero pronto, ma non mi ha mai fatto mancare la sua fiducia, l’ho sentita anche lontano da Torino, e la dimostrazi­one è che oggi sono qui». E probabilme­nte da titolare.

NIENTE «DOPO GARA» Saranno parecchi gli amici in tribuna degli ex granata. E purtroppo niente «dopo gara» nei rifugi storici. Il ritiro prosegue in vista della trasferta in Albania, tutti in hotel allora. Dovranno, per esempio, brindare a distanza alla «Lampara», ristorante amato da Darmian e Immobile, che spesso lì incrociava­no il d.s. Petrachi e mezza Juventus, con Chiellini, Bonucci e Morata in testa. E Ventura rinvierà magari invece solo di qualche giorno una puntatina con la moglie in zona Mole Antonellia­na, al Mare Nostrum: loro a Torino restano di casa. C’è infine lo staff storico del ct (il vice Sullo, quindi Zinetti e il professor Innocenti) già stuzzicato ieri tramite foto dagli amici di sempre del «C’era una Volta» e di «Ischia Ponte».

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy