La Gazzetta dello Sport

Zanardi e Tamberi portano a scuola la forza del dolore

Complesso scolastico a Posta un anno dopo il terremoto: «Noi sappiamo come si rinasce»

- Claudio Arrigoni AMATRICE

Rinascita. Si parte da questa parola e da due che se ne intendono. Anche se in maniera diversa e con al centro lo sport. La scena è quella di due luoghi simbolo e di ciò che sta intorno: Amatrice e Posta, con il terremoto dello scorso anno a sconvolger­e famiglie, persone, edifici. In mezzo ci sono ancora macerie, strade chiuse, ponti bloccati. Il lavoro aiuta a ritrovare quella normalità di vita che passa attraverso gesti e impegni quotidiani. Come quello di essere a scuola. Anche per questo, ieri è stata una giornata importante. Non solo perché a inaugurare quella nuova (e provvisori­a) di Posta e a incontrare gli studenti di Amatrice c’erano Gianmarco Tamberi, caviglia spezzata prima di Rio 2016 a risvegliar­lo dal sogno di una medaglia olimpica nel salto in alto, e Alex Zanardi, incidente nel 2001 che gli ha tolto le gambe e fatto scoprire un nuovo mondo, a scambiarsi esperienze e consigli con ragazzi e ragazze che la vita ha già messo abbondante­mente alla prova.

ISPIRAZION­E Era il primo incontro fra i due dopo quella dedica a Gianmarco («Mi diede la carica. Ecco perché ho l’emozione di un bambino con il suo supereroe») da parte di Alex («La feci perché in quei giorni Gianmarco è stato fonte di ispirazion­e, affrontava una grande ingiustizi­a con il sorriso») che aveva appena vinto l’oro nell’handbike ai Giochi. A studenti provati oltremodo dalla vita, hanno raccontato i loro stimoli per sapersi rialzare. Zanardi, secondo studi della Nasa, avrebbe dovuto essere morto, dopo sette arresti cardiaci e 50 minuti con un litro di sangue nel corpo: «Quando mi sono svegliato, c’era mia moglie Daniela. Toccava a lei dirmi che non avevo più le gambe. La mia reazione è stata una gioia immensa. Sono vivo, pensavo. Nei momenti di difficoltà, che sono stati tanti, guardavo gli altri, soprattutt­o le persone anziane che erano al centro protesi. I vecchi sono encicloped­ie. Vederli impegnarsi per imparare a camminare è stata una grande ispirazion­e». Tamberi ha subito un in- fortunio che spesso è condanna nella sua disciplina: «Nulla rispetto a ciò che avete vissuto. Mi sono concentrat­o sulla semplicità. Tornato in pedana non superavo il metro e 80. Il mio ultimo salto era stato a 2.39. Come faccio, mi sono chiesto. Piccoli passi verso traguardi alti. Altrimenti il sogno non si trasforma in obiettivo».

OBIETTIVI Quello più lontano lo ha in comune con Alex e sarà a Tokyo: «Mantenere una scuola significa salvare una comunità»: è il preside a spiegare in maniera efficace l’importanza della struttura che ospiterà le attività scolastich­e e socio educative di Posta, donata da Save The Children e realizzata grazie a Bmw Italia. E’ la stessa dove, sino a luglio, si sono svolte le attività del Centro Giovani 2.0 di Amatrice, punto di riferiment­o proprio nei giorni successivi al terremoto. Ricorda Sergio Solero, presidente di Bmw Italia: «Crediamo che ogni azienda debba supportare il territorio in cui opera e le persone che ne fanno parte. Non potevamo restare indifferen­ti. Telefonò Zanardi: se fate qualcosa ci sono. Abbiamo contattato Save the Children per realizzare quel centro diventato ora una scuola». Un impegno da mezzo milione di euro.

 ?? OLIVI ?? Alex Zanardi, 50 anni e Gianmarco Tamberi, 25, all’inaugurazi­one della nuova scuola di Posta
OLIVI Alex Zanardi, 50 anni e Gianmarco Tamberi, 25, all’inaugurazi­one della nuova scuola di Posta
 ??  ?? Insieme per la nuova scuola
Insieme per la nuova scuola

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy