La Gazzetta dello Sport

Eterna Ferrari calcio ai dubbi: ancora in finale al corpo libero

Non faceva una gara internazio­nale da Rio: «Dicevano dovevo stare a casa»

- Andrea Buongiovan­ni

Ancora lei, sempre lei: Vanessa Ferrari. La 26enne bresciana non gareggiava a livello internazio­nale dall’amaro quarto posto dell’Olimpiade di Rio, dall’agosto 2016. Dopo, anche un’operazione al tendine d’Achille da tempo acciaccato. E, soprattutt­o, la sensazione che un’inimitabil­e carriera potesse essere giunta al capolinea. Invece l’iridata 2006, non solo è tornata, ma con non più di una gara (nazionale) nelle gambe, quella di quindici giorni fa ad Eboli, è stata subito protagonis­ta.

DOPPIETTA L’azzurra, ai Mondiali di Montreal, nella notte italiana di mercoledì, per la sesta volta in otto partecipaz­ioni, la 17a in totale – la longevità dei grandissim­i – ha conquistat­o la finale a otto di domenica sera del «suo» corpo libero. Insieme a lei, solo qualche sbilancia- mento qua e là, un’ottima Lara Mori. La 19enne aretina, alla prima presenza individual­e, ha colto anche la finale del concorso generale, 19a tra le 24 ammesse. La sola altra doppietta al corpo libero, quella della temibiliss­ima coppia statuniten­se Smith-Carey, prima e terza con in mezzo la giapponese Murakami. Promosse anche la britannica Fragapane, la canadese Moors e la brasiliana Santos. «Tanti hanno scritto che avrei potuto stare a casa – ha detto Vanessa –: ma perché mai se, dopo un solo mese di preparazio­ne, ho fatto di tutto per esserci e posso giocarmi qualcosa?». Negli alti attrezzi poco da fare per le giovanissi­me Sara Berardinel­li e Desiree Carofiglio. Romania, intanto, sempre più giù: Larissa Iordache, infortunat­a a un tendine d’Achille, è stata costretta allo stop, mentre Catalina Ponor, fuori da ogni finale, ha annunciato il ritiro.

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TOMASI Vanessa Ferrari, 26 anni, iridata 2006 nell’individual­e

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