Eterna Ferrari calcio ai dubbi: ancora in finale al corpo libero
Non faceva una gara internazionale da Rio: «Dicevano dovevo stare a casa»
Ancora lei, sempre lei: Vanessa Ferrari. La 26enne bresciana non gareggiava a livello internazionale dall’amaro quarto posto dell’Olimpiade di Rio, dall’agosto 2016. Dopo, anche un’operazione al tendine d’Achille da tempo acciaccato. E, soprattutto, la sensazione che un’inimitabile carriera potesse essere giunta al capolinea. Invece l’iridata 2006, non solo è tornata, ma con non più di una gara (nazionale) nelle gambe, quella di quindici giorni fa ad Eboli, è stata subito protagonista.
DOPPIETTA L’azzurra, ai Mondiali di Montreal, nella notte italiana di mercoledì, per la sesta volta in otto partecipazioni, la 17a in totale – la longevità dei grandissimi – ha conquistato la finale a otto di domenica sera del «suo» corpo libero. Insieme a lei, solo qualche sbilancia- mento qua e là, un’ottima Lara Mori. La 19enne aretina, alla prima presenza individuale, ha colto anche la finale del concorso generale, 19a tra le 24 ammesse. La sola altra doppietta al corpo libero, quella della temibilissima coppia statunitense Smith-Carey, prima e terza con in mezzo la giapponese Murakami. Promosse anche la britannica Fragapane, la canadese Moors e la brasiliana Santos. «Tanti hanno scritto che avrei potuto stare a casa – ha detto Vanessa –: ma perché mai se, dopo un solo mese di preparazione, ho fatto di tutto per esserci e posso giocarmi qualcosa?». Negli alti attrezzi poco da fare per le giovanissime Sara Berardinelli e Desiree Carofiglio. Romania, intanto, sempre più giù: Larissa Iordache, infortunata a un tendine d’Achille, è stata costretta allo stop, mentre Catalina Ponor, fuori da ogni finale, ha annunciato il ritiro.