Spalletti-Montella che derby!
L’interista: «Non mi fido». Il milanista: «A -7, ma siamo alla pari»
Luciano Spalletti conosce bene Vincenzo Montella. Lo ha allenato a lungo (l’Aeroplanino è decollato 66 volte con lui, meno solo che con Fabio Capello, 164) e lo ha sempre battuto da quando lo sfida dalla panchina (3 successi su 3 incroci). Ma domenica, nel suo primo derby milanese, conoscenza ed esperienza non faranno abbassare la soglia dell’attenzione all’allenatore nerazzurro. «Montella non è in difficoltà, lo conosco bene spiega il tecnico di Certaldo -. Anche in campo, quando la squadra era in difficoltà, voleva la palla addosso e risolveva i problemi da solo. Qui ha bisogno anche di altri, ma è abituato a giocare partite importanti. L’ho sempre ammirato e ho sempre dato attenzione a quello che ha fatto da calciatore e da allenatore. È una bella persona, ha qualità, sa fare il suo lavoro, è avversario di assoluto valore». E allora sarà bello rivederli insieme questa volta al Meazza.
L’INTER COME UN’AUTO Spalletti ieri ha ricevuto da Volvo l’auto aziendale ufficializzando così la partnership che rafforza la presenza del marchio a Milano. All’evento erano presenti anche Michele Crisci, presidente di Volvo Car Italia, Michael Gandler, Chief Revenue Officer, e Giovanni Gardini, Chief Football Operations Officer. L’allenatore dell’Inter ha approfittato per fare il punto della situazione della squadra. «Abbiamo da percorrere un po’ di strada, siamo alla guida da poco, c’è da conoscerci ancora meglio, diventare più squadra, più bravi nelle accelerazioni e nell’andare tutti a fare la stessa cosa, più compatti e uniti alla ricerca dell’obiettivo del momento - ha spiegato Spalletti -. Il derby è una partita fantastica, meravigliosa, ti senti avvolto dal calore dei tifosi. Dobbiamo arrivarci con la testa lucida, c’è tempo, dobbiamo pensare a come recuperare i nazionali, ma dobbiamo avere un’idea pulita dell’indicazione da dare alla squadra. Preferisco arrivare davanti in classifica al derby, ciò non significa che riuscirai a vincerlo per forza. Il Milan ha storia, ha una squadra forte. Tutti vengono a portare come esempio le partite che ha perso. Ma la Lazio mette in difficoltà chiunque, è difficile giocarci contro, se ne accorgeranno in tanti. La Roma è fortissima fisicamente e qualitativamente». La rosa poco estesa può essere un problema? «Non siamo nucapire merosissima, siamo giusti, corretti, tutti possono essere entrare, mi piace così. Cancelo e Dalbert in questi giorni lavorano per sistemare e capire i meccanismi difensivi, Karamoh è giovane e a volte ha difficoltà a le giocate così in questi giorni gli si spiega più approfonditamente gli schemi. Da Borja Valero invece ci si fa spiegare diverse cose e si sta zitti ad ascoltare». Inter seconda per adesso, ma Spalletti non si ferma.
«Non firmerei per il secondo posto perché è troppo facile, la strada è lunga, c’è bisogno di sostanza. Non dobbiamo sentirci tranquilli, nessuno ti regala nulla. Dobbiamo costringere gli altri a prendere la forma che noi vogliamo». Sei vittorie su sette e quel passaggio non completamente positivo a Bologna lo ha segnato. «Secondo me i punti sono tanti ma potevano essere di più. Noi lavoriamo per migliorare, ancora è all’inizio il concetto di calcio che vorremmo trasferire. Non so quando vedremo l’Inter di Spalletti, intanto io vedo interesse del gruppo: mi aspetto sempre delle cose migliorative e che poi la squadra evidenzia questo carattere che deve avere. Non possiamo sottrarci a nessun confronto». Mauro Icardi sarà tra gli ultimi a tornare ad allenarsi e intanto dall’Argentina qualcuno dice che non sarebbe in forma: «Secondo me è stato perfetto, lo voglio così come a Benevento».
AVANTI VAR La chiusura di Spalletti è sulla Var. «Sono assolutamente favorevole, si sono visti dei miglioramenti. Si va verso la tecnologia e anche in questo va usata, ha dato i suoi evidenti frutti e vantaggi. Non capisco quelli che vogliono assolutamente restare indietro, hanno qualche vantaggio probabilmente, perché questa è la strada giusta da seguire».
NON FIRMO PER IL 2° POSTO, SAREBBE TROPPO FACILE ADESSO LUCIANO SPALLETTI ALLENATORE INTER