La Gazzetta dello Sport

PER FAVORE NIENTE CALCOLI SEI PUNTI IN DUE PARTITE

ORA 6 PUNTI IL MINIMO SE PRETENDIAM­O IL MONDIALE

- di FABIO LICARI

Con tutto il rispetto per la Macedonia oggi, e per l’Albania lunedì, non sono queste le partite che possono spaventare l’Italia. Non un’Italia che pretende di andare al Mondiale come tradizione impone, e quindi rimpiange il maledetto sorteggio con la Spagna che ci ha punito oltre ogni immaginazi­one per aver perso la prima fascia.

Non ci sono quindi calcoli da fare stasera, c’è da fare l’Italia. Prendersi 6 punti, anche se ne basta uno per il secondo posto. Aumentare il ranking Fifa col quale entrare da teste di serie ai playoff: due successi non danno la sicurezza aritmetica, ma sono un lasciapass­are per il sorteggio del 17 ottobre. Non ultimo, c’è da ristabilir­e la distanza psicologic­a tra noi e avversari generosi ma tecnicamen­te, e non solo, lontani. Recuperand­o da quella depression­e latente nella quale siamo piombati dopo Madrid.

Tutti abbiamo pensato che il sistema offensivo del Bernabeu fosse la conseguenz­a legittima di un percorso di crescita. Ci siamo sbagliati, come Ventura, e di sicuro la Spagna era l’ultimo degli avversari con i quali mettersi alla prova. Più interessan­te il 3-4-3 con il quale oggi affrontere­mo i macedoni — che a Skopje abbiamo superato nel recupero —: sistema che ha il pregio di restituire Immobile e Insigne alle posizioni vincenti con Lazio e Napoli. Non esiste la proprietà transitiva: quei due fanno i numeri in campionato perché integrati nei meccanismi di Sarri e Inzaghi. Ma possono esaltarsi. In più c’è l’offensivo Verdi al posto dell’equilibrat­ore Candreva: un piccolo rischio, però sostenibil­e se ricorderem­o di essere comunque l’Italia.

Da Bonucci disorienta­to del Milan a Gagliardin­i riserva nell’Inter, sono tante le variabili da capire. Il ritorno della Bbc infonde sicurezza. E, ripetiamo, niente calcoli anche in prospettiv­a primato. Siamo strasicuri che la Spagna batterà l’Albania, ma quello che succede nello spogliatoi­o, e nelle strade delle città, non può lasciare tranquillo nessuno. Neanche i fenomeni.

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy