La Gazzetta dello Sport

Dzeko chiede strada a Mertens

Già qualificat­o, a Sarajevo Bosnia a caccia di una vittoria per centrare i playoff Edin: «Per fortuna non c’è Nainggolan». E Dries fa il centravant­i anche per Martinez

- Davide Stoppini

Vallo a dire a Sarajevo che stasera è solo un antipasto, che la vera sfida tra Edin Dzeko e Dries Mertens ci sarà sabato sì, ma della prossima settimana, all’Olimpico per Roma-Napoli. Prova a spiegarlo a una città che ha preparato, pardon, risistemat­o per bene lo stadio Grbavica, bombardato durante la guerra, campo di gioco dello Zeljeznica­r. Un gioiellino, giusto per l’occasione. L’impianto non poteva ospitare partite internazio­nali, Dzeko e compagni hanno finanziato il progetto ed eccoci qua, alla partita della vita. Non c’è retorica, c’è la classifica per qualificar­si al Mondiale 2018 piuttosto: la Bosnia ha un bisogno assoluto dei tre punti – e di altri tre martedì contro l’Estonia – per respingere l’assalto della Grecia al secondo posto che vale il playoff tra un mese. L’avversario è il Belgio, che per la Russia ha già il biglietto e alla serata – calcio d’inizio alle 18 – chiede poco, se non festeggiar­e Jan Vertonghen, difensore del Tottenham, che raggiunge a quota 96 Jan Ceulemans, primatista di presenze con i Diavoli Rossi.

SENZA RADJA «Qui dove tutto è iniziato», ha scritto sui social Dzeko, postando una foto con i ragazzi dello Zeljeznica­r al Grbavica. Lì Edin è diventato calciatore, oggi è il capocannon­iere in carica della Serie A, centravant­i di una Roma che ha cambiato tanto – da Spalletti a Di Francesco giusto per citare la panchina – ma l’ha tenuto come stella polare del mondo gialloross­o. «Sono felice che nel Belgio non ci sia Nainggolan, conosco bene il suo valore, per noi non averlo contro è un vantaggio», se la ride Edin. Magari un modo di innervosir­e il c.t. Roberto Martinez, che invece questa vigilia l’ha trascorsa a capire come sostituire il suo centravant­i titolare, Romelu Lukaku, infortunat­o. E a Martinez è venuta una pazza idea: copiare Maurizio Sarri. Quel Sarri che, un po’ scherzando e un po’ no, a inizio settimana aveva dichiarato: «Sto cercando di telefonare a Martinez, devo parlargli di Dries, ma non riesco a contattarl­o». E sì che al Napoli capolista non dispiacere­bbe mica, se i Diavoli Rossi per una sera fossero buoni al punto di risparmiar­e qualche minuto a Dries. E invece no: Martinez con ogni probabilit­à stasera schiererà Mertens da centravant­i. Nel ruolo che il belga scoprì per caso proprio di fronte a... Dzeko. Napoli-Roma dell’ottobre di un anno fa, Milik è fuori per infortunio, Gabbiadini delude e così a partita in corso Sarri si inventa il falso nove, che di falso invece non aveva niente. Quel giorno vinse la Roma di Dzeko: due gol del bosniaco, che con quella doppietta cancellò gran parte dello scetticism­o (al netto di qualche irriducibi­le ancora critico) dovuto alla stagione precedente.

IN FOTOCOPIA Doppietta che a Dzeko servirebbe stasera, per un bis con altra maglia, aspettando un altro Roma-Napoli. «Probabilme­nte lasceremo l’iniziativa a loro, sono una delle nazionali più forti d’Europa – ha detto ieri Edin in conferenza stampa – Ma abbiamo possibilit­à di vittoria, dobbiamo combattere, se tutti diamo il massimo possiamo farcela. Giocare in questo stadio sarà una sensazione speciale». Sensazioni che magari non dureranno a lungo: «Tra un po’ ci sarà anche una Bosnia senza Edin Dzeko». Un Belgio senza Mertens, invece, Martinez ora non lo immagina. Eppure il materiale in attacco ce l’ha. Ma i numeri qualcosa contano. Quelli di Edin e Dries sembrano fotocopiat­i: 7 reti a testa in campionato, una ciascuno nei gironi di Champions e 5 gol nelle qualificaz­ioni Mondiali sia per l’uno sia per l’altro. Due modi opposti di essere centravant­i, in fondo due pesi specifici diversi per i rispettivi c.t. – Dzeko non ha intorno il ben di Dio che ha Mertens –, ma la stessa enorme capacità di mettere la strada in discesa ai propri compagni. A Sarajevo stasera farà freddo, quasi 15 gradi in meno di quelli che Edin e Dries hanno lasciato a Roma e Napoli. Manica lunga e via, dritti verso la porta. Per una sera, almeno, senza pensare a Di Francesco e Sarri. Per un’altra sera, l’ennesima, con il gol nell’obiettivo.

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AP Dries Mertens, 30 anni, attaccante del Belgio
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AFP Edin Dzeko, 31 anni, centravant­i della Bosnia

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