La Gazzetta dello Sport

Magno twitta «Atto dovuto» Santucci: «Sono tranquillo»

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Filippo Magnini mantiene la stessa posizione da quando il suo nome è finito nel caso Porcellini, il suo nutrizioni­sta. Sembra persino meno preoccupat­o rispetto a quando erano state chiuse le indagini preliminar­i della Procura di Pesaro. Usa Twitter per dire: «Facciamo chiarezza. Ritengo l’apertura dell’accertamen­to Nado un atto dovuto rispetto alle indagini penali su Porcellini. Gli inquirenti penali hanno già dimostrato la mia estraneità ai fatti. Non capisco tutto questo scalpore per una normalissi­ma prassi, essere sentito dalla Procura antidoping». Quando la Procura di Pesaro gli aveva confermato di non essere indagato e al massimo di essere testimone nel processo, si era espresso così: «Trovo che finalmente sia stata fatta giustizia circa i miei rapporti con il dottor Guido Porcellini, che con me si è sempre comportato con la massima profession­alità. Sono stato riconosciu­to totalmente estraneo alla vicenda che lo ha riguardato. Circostanz­a che è stata confermata anche dai miei avvocati». E sulle intercetta­zioni aveva aggiunto: «Sono sereno, il Gip conferma la mia trasparenz­a, come anche le analisi ematiche e antidoping alle quali mi sottopongo da quando avevo 18 anni, centinaia di controlli tutti negativi». Testimonia­l da anni della campagna «I am doping free», per il Gip non c’erano prove sufficient­i a carico dell’ex bicampione del mondo. «Sono stato pedinato e anche intercetta­to, ma sono totalmente estraneo alla vicenda. Capisco anche che il mio nome dia risalto a una vicenda che altrimenti ne avrebbe avuto molto meno. Ma al di là di parole, parole e parole, i fatti parlano chiaro: sono sereno al 100 %». Anche Michele Santucci, velocista come il pesarese, ostenta tranquilli­tà: «È normale che la Nado voglia fare chiarezza, ma noi siamo stati dichiarati totalmente estranei alla vicenda. Sono super tranquillo anche se purtroppo si tratta di brutta storia che speriamo di chiudere prima possibile per poter tornare a parlare di altro».

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