Da accantonato a imprescindibile L’uomo ovunque di nome Sturaro
1Nasce mediano ma copre tutte le falle. E Allegri ci crede: «Da terzino farà carriera»
God save Sturaro. Che detta così suona un po’ forte ma insomma dà il senso della situazione attuale della Juventus sotto attacco degli infortuni. Perché uno alla volta Allegri sta perdendo pedine qua e là, nei settori in cui - considerando tutto - Sturaro potrebbe rendersi utile. L’ultima volta che l’ex Genoa ha (ri)cambiato ruolo è stata il 27 settembre, Juve-Olympiacos, terzino destro e gara non da tramandare. Utilità.
CARRIERA Addirittura utilissimo lo definisce Max Allegri. «E’ un giocatore che in quel ruolo può ambire a diventare importante - ha raccontato il tecnico proprio dopo la seconda gara in Champions -. e può diventarlo perché ha buona tecnica e una grande corsa. Non è ancora fluido nella giocata, deve essere più intraprendente perché da terzino può fare una bella carriera». Max lo applaude e lui si gode questa situazione che pareva improponibile l’estate scorsa.
IL MERCATO Perché impensabile? Semplice: nel momento in cui si parlava di mercato, ecco che il suo nome pareva più out che in nonostante Allegri facesse intuire che la sua presenza era e sarebbe stata importante. Quel momento è arrivato. Perché a destra resiste sempre e solo Lichtsteiner, che però non potrà giocare in Champions in quanto fuori lista. E allora, Sturaro dovrà preservarsi, lui che nasce ovviamente centrocampista, che ha fatto anche la falsa ala a sinistra nel 4-2-3-1 e che al momento risulta preziosissimo.
DA DANI A STURA La sostanza è la seguente: Howedes (che può anche fare il terzino destro) non c’è, De Sciglio è ancora out, Barzagli sta meglio ma non benissimo e insomma a destra c’è bisogno di lui, che in Champions è diventato il dopo-Dani Alves. Sturaro uomo d’Europa allora e che fra l’altro sarebbe servito più di Barzagli - e contro Papu Gomez - nel finale contro l’Atalanta, quantomeno per doti dinamiche. E a proposito di Champions, ecco Allegri: «La Champions non è un obiettivo, ma un sogno per cui bisogna lavorare nel tempo. La società sta facendo un gran lavoro, a cui vanno aggiunte le motivazioni, che fanno sempre la differenza. Il girone di quest’anno è più equilibrato di quello che sembra».
WOLF La forza equilibrata di Sturaro è sempre stata quella di saper attendere. Ora lo status da imprescindibile lo mette nelle condizioni di non sbagliare, di cogliere le occasioni. Allegri di cambi e adattamenti di ruolo ne ha fatti, tutti (o quasi) riusciti, ricordando anche Asamoah o lo stesso Dani Alves alto o Mandzo finta ala. Ora manca un ulteriore passo per aver ragione anche con Sturaro, diventato il wolf (stile «Le Iene») della Juve: dove c’è da risolvere un problema, lui va.