L’EDITORE-PUGILE SUL RING DI NAPOLI
Al macero i libri di Tullio Pironti
Che cosa sono i libri, ai margini del nostro mondo interattivo, se non cazzotti all’ignoranza, ganci e montanti all’abuso dei kindle e delle letture digitali? Anche quei turisti con gli occhi incollati al cellulare, immortalati da un gondoliere veneziano mentre restavano indifferenti agli incantevoli paesaggi della Laguna, avrebbero meritato, per esempio, un bel pugno sul naso in questi tempi di sottocultura. Ma qui siamo a Napoli ed è qui che un editore-pugile, Tullio Pironti, ha deciso di usare i suoi libri come guantoni alla stregua di Tyson, protagonista della sua pubblicazione arrivata alla finale del Bancarella Sport. La storia, in realtà, non avrebbe nulla di sportivo se il protagonista non fosse appunto un ex peso mosca arrivato alle soglie della Nazionale.
«Pugni e Cazzotti», libro autobiografico che nel 2005 divenne un caso editoriale anche all’estero, è il racconto di quella passione giovanile che portò Tullio, figlio di uno schermidore, a disputare 40 incontri da dilettante e a partecipare al raduno azzurro di Porto Recanati nel ‘57 insieme a Benvenuti prima che un brutto k.o. mettesse fine ai suoi sogni alla vigilia dei Giochi di Roma.
Ma Tullio Pironti, che oggi ha 80 anni e un fisico che sembra appena uscito da una seduta di guanti, non ha smesso di combattere. L’aveva fatto alla fine degli Anni 90 per pubblicare l’unico libro napoletano di Ben Jelloun, sotto contratto da Einaudi, e ha continuato a farlo per tenere in vita il suo storico negozio di piazza Dante, ai piedi di Port’Alba, mentre intorno il mondo dei librai napoletani si sgretolava costringendo alla chiusura botteghe celebri come Guida. Ma adesso un atterramento lo ha subito anche l’editore di Fernanda Pivano e del premio Nobel Nagib Mahfuz. Dopo aver festeggiato gli 80 anni lo scorso
giugno in piazza Dante, distribuendo gratuitamente centinaia di volumi ai passanti, Pironti non è riuscito a realizzare il sogno di costruire nel cuore di Napoli una montagna cartacea, a disposizione gratuita dei cittadini, con i duecentomila libri ancora incellofanati accatastati nel deposito comunale fornitogli dal sindaco De Magistris in persona. Un presidente di municipalità, tale Francesco Chirico, ha deciso che quello spazio serviva per accogliere le biciclette elettriche a noleggio e ha mandato al macero un pezzo della cultura napoletana. Nei giorni scorsi l’Asia, azienda locale per lo smaltimento dei rifiuti, con insospettabile efficienza, ha messo pacco dopo pacco sul muletto mandando letteralmente in fumo i sogni dell’editore. Nella città che non fa sconti, Pironti ha ancora la speranza di creare la sua famosa montagna con gli altri libri disseminati negli altri depositi cittadini, ma stavolta ha subìto un k.o. più doloroso di quello subito sul ring.