La Gazzetta dello Sport

Il Calaiò day: torna a casa ma il Barbera rimane tabù?

- Nicolò Schira

Adistanza di 6 anni e 6 giorni Emanuele Calaiò torna al Barbera. L’ultima volta, il 2 ottobre 2011, era al Siena in A. Ancora contro la squadra della sua città, quel Palermo che per ben due volte si vide beffare dal Napoli (gennaio 2005 e gennaio 2013), quando aveva provato ad acquistarl­o. Oggi il 12° faccia a faccia (il 5° in Sicilia) tra l’Arciere e i rosanero, ai quali ha segnato 2 reti entrambe col Siena, ma al Franchi. La più importante siglò l’aritmetica salvezza dei toscani in A con 3 turni d’anticipo nel maggio 2009. Se anche oggi dovesse segnare, Calaiò non esulterà. Troppo forte l’amore per quei colori più volte sfiorati e mai indossati.

MISSIONE GOL Ogni estate torna a Palermo per le vacanze a Punta Raisi con la moglie Federica e i figli Jacopo (attaccante nei Giovanissi­mi del Parma e mancino come papà) e Giulia Maria. Già vent’anni sono passati da quando 15enne trascinò una piccola squadra di un quartiere palermitan­o, la Panormus, al titolo di campioni d’Italia Dilettanti (categoria Giovanissi­mi). Oggi come allora Calaiò viveva per il gol: il Torino anticipò Juve e lo vestì di granata. L’inizio di una carriera che l’ha visto segnare 167 reti nei pro. Ora punta a riportare il Parma in A. Un gol nella sua Palermo, oltre a sfatare il tabù Barbera dove non ha mai segnato, potrebbe spingere i gialloblù verso la vetta e renderlo, almeno per un giorno, profeta in patria.

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GETTY Emanuele Calaiò, 35

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