La Gazzetta dello Sport

Rossetto: «E’ ormai una caccia alle streghe»

1Nessuno conosce meglio di lui Magnini e Santucci: «Andavano dal nutrizioni­sta, non da un mostro. I loro tempi sempre in linea»

- s.a.

Claudio Rossetto ha vissuto tutta l’epopea di Magnini ed in primavera (dopo la separazion­e nel 2012) ha dato una mano a Filippo, che aveva lasciato Verona di comune accordo con Matteo Giunta, vista la crisi tra Filo e e Fede Pellegrini. Il tecnico torinese allena anche Santucci: insomma è uno che conosce bene i nuotatori ora indagati: «Sembrava un caso chiuso tre mesi fa e ora ricomincia la trafila della giustizia sportiva. Mi pare una caccia alle streghe. Sono contento che in Italia si cerchi la pulizia e la perfezione, vorrei che succedesse anche in altri Paesi, dove di certe squalifich­e o positività si viene a sapere a cose fatte. Mi dispiace per i ragazzi». Era proprio necessario affidarsi a Porcellini? «Sono andati da un medico nutrizioni­sta, da un profession­ista, non da uno stregone, e l’indagine dei Nas ha dimostrato che non hanno fatto uso di doping. Continuare a indagare per trovare a tutti i costi qualcosa è come trovare il pelo nell’uovo. Io spero in un nulla di fatto».

NELLA POLVERE Nessuna leggerezza, dunque? «Hanno nuotato 10-15 anni ad alti livelli e ora vengono trattati come dei mostri, Filippo è passato da essere Dio alla polvere senza andare a capire bene le situazioni. La loro disattenzi­one è colpa della ricerca della perfezione, della cura dei particolar­i di una preparazio­ne ormai sempre più sofisticat­a e ad alto livello, e dunque alla ricerca della perfezione. Organizzar­e le cose al meglio e ci si può imbattere in una persona che magari non er ail nutrizioni­sta giusto». TEMPI Sulle prestazion­i e gli allenament­i cosa dice dei due? «Fili è da 12 anni che si mantiene ad altissimi livelli, è un fenomeno di longevità e non ci sono mai state anomalie, idem Michele: hanno fatto gare in linea con il loro valore, a volte gareggiand­o bene, altre peggio. Ripeto, purtroppo riusciamo a farci male da soli, e i ragazzi adesso si sono rovinati l’immagine. Eppure hanno portato lustro al nostro sport». E adesso? «E’ giusto che la procura antidoping faccia il suo lavoro, faccia chiarezza: io sono per lo sport pulito, ma non vorrei che diventasse una caccia alle streghe».

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Claudio Rossetto, 50 anni, tecnico di Magnini e di Santucci

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