La Gazzetta dello Sport

Carica Simeone «Fuori dal tunnel e gol al Franchi»

- Giovanni Sardelli FIRENZE

Al «Bente», gode. Visto che con la maglia viola Simeone ha segnato solo nello stadio di Verona, uno all’Hellas e uno al Chievo. Negli altri impianti invece, compreso quello amico del Franchi, non sono ancora arrivate esultanze. «Effettivam­ente – dice lui – Verona mi porta bene: anche se il risultato col Chievo di buono ha poco. Adesso però è l’ora di segnare anche in casa». E dire che con la maglia del Genoa Giò Simeone nello scorso campionato segnò due reti a Firenze (finì 3-3). «Furono gol importanti per la salvezza. Domenica contro l’Udinese sarà una gara importante per noi. Vogliamo soltanto vincere».

LA MIA TANA La Fiorentina lo ha inseguito per mesi. «Ero impaziente di venire a Firenze, ogni giorno la strada sembrava più stretta, ma alla fine è andata bene». I sette punti nelle prime sette di campionato, però, sono pochi. «Siamo giovani e abbiamo sbagliato qualcosa. Ma siamo sulla strada giusta. La ricetta è sempre lavorare, credo solo in quello al 100%, anche mio papà lo può confermare. Gli sforzi portano alle vittorie. Corro troppo? No, sono fatto così, mi esalto nel recupero del pallone, fossi passivo non sarei io. Mi sento un finalizzat­ore e l’area di rigore è la mia tana».

ICARDI TOP Ospite negli studi del Pentasport di Radio Bruno, Simeone prova a farsi conoscere. «A Firenze vivo benissimo, mi piace l’arte e la storia. Leggo molto, però mi diverte anche la playstatio­n come andare a pesca. E un paio di volte alla settimana la meditazion­e mi aiuta a non pensare al calcio». Nessuna pressione dal cognome. «Ognuno ha la sua storia e mio padre aveva un ruolo diverso dal mio». Pressione che invece provano a fargli sentire gli avversari. «Ci sono tanti difensori bravissimi, Barzagli è tra i più tosti. Idoli? Ho osservato a lungo Falcao, ora mi piace Morata: ma il più forte resta Icardi». Chiusura sulla sua Argentina, che rischia di non qualificar­si per il prossimo Mondiale. «Il calcio è così, spero che contro l’Ecuador vada bene. Visto l’orario magari vedrò solo il primo tempo (scherza, ndr)».

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GETTY Giovanni Simeone, 22 anni

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