La Gazzetta dello Sport

Garcia maestro per i giovani dell’Open

Il vincitore del Masters ha incontrato i piccoli golfisti: oggi tanti campioni in campo nella Pro Am

- Giulio Masperi

Atu per tu con il campione. Un momento atteso da giorni. Un conto alla rovescia appuntato sul taccuino insieme alle domande da porre a Sergio Garcia. Per non lasciare nulla al caso. È con questa immagine che scocca l’ora del 74° Open d’Italia in scena da domani a domenica al Golf Club Milano, nel Parco di Monza, con il preludio oggi della Rolex Pro Am.

MASTERS Ieri nel tardo pomeriggio lo spagnolo, numero 11 del ranking mondiale, ha voluto incontrare i giovani golfisti dei circoli lombardi. Ragazze e ragazzi che si sono seduti in cerchio sul tee della buca numero 1 aspettando l’arrivo di Garcia. Uno sguardo rivolto ai genitori, emozionati come i giovani talenti accorsi a Monza da ogni angolo di Lombardia. Momenti di delicata emozione sgorgati in un applauso sincero. Fino alle domande. Del resto l’opportunit­à di confrontar­si sul gioco e lo stile di vita del profession­ista con il campione dei Masters 2017 era occasione preziosa. Da non perdere. «Sono emozionato, è un onore vedervi così numerosi. Sono qui per voi», l’esordio di Sergio Garcia alternando frasi in inglese e spagnolo con qualche escursione in italiano. Il primo quesito posto da un ragazzo aveva il sapore della scelta condivisa da tutti. «Come si diventa un campione? Il segreto è vivere una combinazio­ne di tanto allenament­o e altrettant­o divertimen­to – ha detto l’atleta classe 1980, profession­ista dal 1999 –. Ho la fortuna che la mia passione sia diventata una profession­e. Qualunque sia la vostra, seguite questo consiglio». Smartphone alla mano per condivider­e in diretta una storia o un’immagine sui social network, i talenti lombardi hanno seguito le parole del campione spagnolo con tanto raccoglime­nto. A caccia di consigli pratici. «Quanto mi alleno? Diciamo quattro ore al giorno sono dedicate al golf e tre all’allenament­o fisico. Mi concedo però delle pause, in genere, mi alleno cinque o sei volte la settimana – ha spiegato Garcia –. Nel nostro sport non dobbiamo avere muscoli eccessivam­ente sviluppati, la cosa fondamenta­le è allenarsi per prevenire gli infortuni». E prima di stringere il gruppo in un forte abbraccio a favore di camera, Garcia è uscito allo scoperto. «Gli avversari che temo in questo Open? Beh, Jon Rahm (spagnolo che giovedì partirà con Garcia alle 13.15 dalla buca numero 1 per il primo giro, ndr), Francesco Molinari e Matteo Manassero che possono fare benissimo davanti al pubblico italiano, poi Tommy Fleetwood, Danny Willett e tanti altri».

SI PARTE Intanto oggi va in scena la Rolex Pro Am: shot gun a mezzogiorn­o con Garcia che proverà le 18 buche del GC Milano per l’ultima volta con i giovani lombardi Lorenzo Scalise e Stefano Mazzoli (gli unici amateur dell’Open) e la sedicenne Alessia Nobilio (vincitrice del Junior of Belgium femminile nel 2017 e 2016). Francesco Molinari in team con Paolo Molesini, Antonio Tazartes, Alberto Cristina. E durante la Pro Am il pubblico (ingresso libero, accesso pedonale da Porta San Giorgio) applaudirà anche l’ex numero 10 di Juventus e Francia Michel Platini e l’azzurro campione al Mondiale 1982 Beppe Dossena capitanati da Renato Paratore.

 ?? SCACCINI ?? Sergio Garcia, numero 11 del mondo e vincitore del Masters di quest’anno, insieme ai giovani golfisti al Club Milano di Monza
SCACCINI Sergio Garcia, numero 11 del mondo e vincitore del Masters di quest’anno, insieme ai giovani golfisti al Club Milano di Monza

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy