La Gazzetta dello Sport

C’è un’Armata all’esordio «Il Cska è sinonimo di Final Four... Milano è il massimo»

1Micov: «Loro hanno anche l’aereo privato, ma l’Olimpia è uno dei pochi club con organizzaz­ione di quel livello: in campo giudicatec­i tra 2-3 mesi»

- Giuseppe Nigro MILANO

L’Eurolega ha adottato il formato della Final Four dal 2003: in 15 anni, il Cska l’ha giocata 14 volte. Naturalmen­te più di ogni altro. Ha mancato solo il 2011, per inciso l’ultima presenza italiana, con Pianigiani e la sua Mens Sana. L’Eurolega di Milano riparte da qui, dal campo del club simbolo più di ogni altro dell’eccellenza continenta­le. Una terapia d’urto, come il calendario iniziale, per l’Olimpia che l’anno scorso ha finito l’Eurolega all’ultimo posto: banale dire che peggio non si può fare. Ma la costruzion­e logica della squadra e i passi per tornare a darsi una dimensione europea vorranno pur dire qualcosa nell’ottica di aspirare a ritagliars­i un ruolo nella lotta playoff. Tessera importante del mosaico è Vlado Micov, l’uomo in organico con più chilometra­ggio in Eurolega, insieme a Kalnietis. È tornato in Italia, dove aveva trovato il trampolino di (ri)lancio della sua carriera: «Quei due anni e mezzo sono coincisi col miglior periodo recente di Cantù, con Trinchieri: finali, due volte in Eurolega… Felice di averne fatto parte. Cantù oggi? So che ci sono problemi con il proprietar­io, i giocatori, i tifosi, ma non sta a me commentare».

È proprio da Cantù che ha spiccato il volo per quel Cska, che dunque oggi Micov può spiegare meglio di tutti.

«È sinonimo di Final Four: organizzaz­ione top, uno dei pochi club con l’aereo privato, ogni anno firma i migliori giocatori d’Europa, e anche dalla Nba. Con Messina ebbi spazio e un ruolo importante in una squadra di stelle come Krstic e Teodosic. Due Final Four in due anni: a quanti capita? Ci è mancato di vincere l’Eurolega, quello per cui il Cska è costruito ogni anno».

È il battesimo europeo per la nuova Armani: come sta nascendo?

«Ho giocato in molte squadre, Milano è uno dei pochissimi club con un’organizzaz­ione di questo livello: la facility, lo staff tecnico, la cura per la parte fisica e la preparazio­ne. È arrivato Pianigiani per costruire una nuova era, ha cambiato molto e c’è stato poco tempo per lavorare al completo. Volevamo partire bene in Italia, farlo ci ha dato fiducia e la spinta a lavorare meglio. Ma l’Eurolega è altro. Serviranno due-tre mesi per capire quello che possiamo fare, con tante novità, e trovare la chimica».

A che punto è il feeling con Theodore e Goudelock?

«Individual­mente sono ottimi giocatori. Theodore viene da una stagione super, ha anche eliminato il mio Galatasara­y in semifinale di Coppa di Turchia, ma il passo è grande, avrà bisogno di tempo. Goudelock è un grande realizzato­re, ci aiuterà molto. Ci vorrà un po’ per trovare gli equilibri, condivider­e la palla e coinvolger­e tutti in attacco e in difesa».

Cosa ha Milano per competere in Eurolega e cosa le manca?

«In una stagione da 70-80 partite, campionato compreso, servono rotazioni di qualità e profonde, e un sistema per recuperare come quello che abbiamo. Ci saranno tanti alti e bassi non solo per una squadra nuova come noi, ma per tutti: la chiave è limitare i momenti brutti che in una stagione ci sono. Vincere più possibile in Italia ci darà fiducia per assorbire le sconfitte che potranno capitare in Eurolega».

Da giocatore, qual è il bilancio dopo il primo anno con la nuova Eurolega?

«Eravamo in tanti a essere scettici. Sul significat­o dei campionati nazionali se chi vince non va in Eurolega, per esempio. Ma è stato meglio di come si pensava. Ora un giocatore come Doncic possono vederlo i tifosi di tutte le squadre, non solo di chi è nel girone del Real. Leggo che si parla di salire a 18 squadre: ancora più interessan­te, anche altre realtà meritano l’Eurolega».

Chi sono le favorite?

IL LIVELLO È QUELLO DI UNA TOP 16 LUNGA TUTTO L’ANNO VLADO MICOV ALA MILANO CI VORRÀ UN PO’ DI TEMPO PER TROVARE GLI EQUILIBRI

«Cska e Fenerbahce, sicurament­e. Poi Real».

Milano dove si posizione in questa stagione europea?

«L’anno scorso le sono andate diversamen­te dalle attese per tanti: Barcellona e Milano, o di contro il grande basket di Zalgiris e Stella Rossa, senza grandi nomi ma sfiorando i playoff. Milano aveva vinto quattro delle prime sette partite, il Darussafak­a al contrario era partito male, poi ha trovato ritmo e ha fatto i playoff. È una stagione lunga, quando si perde bisogna capire che c’è tempo per lavorare e trovare la chimica. Intanto cominciamo: abbiamo una squadra totalmente nuova e un calendario tremendo all’inizio. Ma il livello di questa nuova Eurolega è quello di una Top 16 lunga tutto l’anno».

 ??  ??
 ??  ??
 ?? CIAMILLO ?? VLADIMIR MICOV Ala di 2.01, 32 anni, nato a Belgrado (Serbia): primo anno a Milano
CIAMILLO VLADIMIR MICOV Ala di 2.01, 32 anni, nato a Belgrado (Serbia): primo anno a Milano

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy