La Gazzetta dello Sport

Aiutare Viñales? Valentino freddo: «Non è la norma»

Meglio, ma sarà dura per le tante frenate forti e le molte curve a destra». Petrucci indisposto

- Massimo Brizzi INVIATO A MOTEGI VENERDÌ 13 OTTOBRE 2017

Terzo incomodo? Si, forse, decisament­e no. È un Valentino Rossi positivo e moderatame­nte ottimista quello che si presenta a Motegi per il primo atto della Triplice, il tris di gare concatenat­e Giappone-Australia-Malesia che con ogni probabilit­à deciderà molto del Mondiale. E qui, nella lotta iridata che coinvolge Marquez, leader con 16 punti su Dovizioso e 28 su Viñales, che anche il Dottore potrebbe avere voce in capitolo. «È una situazione molto bella e interessan­te — dice Rossi —, perché la lotta coinvolge tre piloti. Poi sarà curioso perché ci troviamo in tre di noi, io, Lorenzo e Pedrosa a poter anche togliere punti pesanti agli altri». I punti sono «il» punto. Che diventa interrogat­ivo sulla possibilit­à che scattino dei giochi di squadra. «Non so — dice Rossi — bisognerà vedere quello che deciderann­o Yamaha, Honda e IN RIPRESA DOPO LA FRATTURA Ducati e se chiederann­o a noi, come dire “secondi” di aiutare i nostri compagni, ma di solito alla fine ognuno farà gara a sé. Se me lo chiedesser­o con Maverick? Di solito la Yamaha lascia sempre le cose piuttosto aperte in questi casi…». E la memoria torna alle spallate in famiglia con Lorenzo, qui nel 2010. «Eh già, fu una bella battaglia», ricorda con il ghigno Rossi.

BREAK SALUTARE La quiete prima della tempesta. Un po’ come l’approccio del pesarese a questa gara, che arriva a tre settimane dal 5o posto di Aragon e a un mese e mezzo dalla frattura di tibia e perone della gamba destra del 31 agosto in allenament­o con l’enduro. «Una settimana in più di stacco fra una gara e l’altra di solito fa perdere il ritmo — dice Vale —, ma a me è servita per avere più tempo per recuperare. La gamba è migliorata, ho anche ripreso a girare al Ranch, anche se a poggiare il piede con il flat ho un po’ di dolore. Questa è poi una pista che potrebbe rivelarsi più dura, perché ha molte frenate forti e tante curve a destra che mi danno noia, ma mi sento bene».

PIOGGIA AMARA È un finale di stagione impegnativ­o, con la vista che non può non andare oltre, verso il 2018: «Questi sono GP che mi piacciono molto — prosegue Vale —, dobbiamo lavorare per essere veloci soprattutt­o a fine gara quando fatichiamo un po’ con il consumo delle gomme ed è una cosa che va fatta in prospettiv­a, anche se da qui alla fine non mi aspetto grandi novità». Il meteo, piovoso, non parrebbe dagli una mano: «Con tanta acqua i nostri difetti sono limitati al massimo, mentre con poca pioggia emergono. Se fosse bagnato, sarebbe un peccato, ma, girando dal venerdì sul viscido, avremmo la possibilit­à di sistemare al meglio la moto».

PETRUCCI INTOSSICAT­O Chi invece spera nel bagnato è Danilo Petrucci, che sul fondo viscido va sempre come un treno. Il ternano, però, arriva a Motegi non al meglio: colpa di un’insalata di mare mangiata in Italia che per una settimana lo ha tenuto bloccato con febbre, vomito e diarrea. «Sono stato malissimo, ho passato pure il virus a mio fratello e temevo che ci avrebbero bloccato qui per la quarantena — ha detto Petrux —, poi mi è passata, ma ho perso 4 chili». A proposito di Croce Rossa: Folger è tornato a casa vittima di una sospetta mononucleo­si. Al suo posto sulla Yamaha Tech 3 il giapponese Kohta Nozane. COLPITO DA UN VIRUS

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AFP Valentino Rossi, 38 anni, firma un modellino della Fiesta da rally

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