La Gazzetta dello Sport

Primo sì al Rosatellum Ma sarà più sofferto il cammino al Senato?

La legge elettorale supera il voto segreto alla Camera Una sessantina i franchi tiratori. Fuori le proteste M5S

- di GIORGIO DELL’ARTI gda@vespina.com

Che cosa potrà mai significar­e il piede finto con cui Beppe Grillo s’è presentato ieri all’hotel Forum di Roma, rifiutando­si di rispondere alle domande dell’unica giornalist­a presente e chiedendo anzi alla concierger­ie: «In questo albergo avete portapiedi?». Ecco il mistero intorno a cui si scerveller­anno oggi i giornalist­i.

1 Lei scherza. Il piede simbolegge­rà il calcio in quel posto con cui i grillini s’immaginano di liquidare, prima o poi, il Rosatellum. Ieri, intanto, hanno protestato davanti a Montecitor­io. I dubbi riguardera­nno piuttosto i 66 deputati che, mancando in aula o profittand­o del segreto dell’urna per votare no, hanno segnalato i vari mal di pancia con cui viene accolta la nuova legge elettorale. Piuttosto: al Senato sarà più complicato? Il Rosatellum, dopo l’approun

vazione della norma cosiddetta «Salva-Verdini», è passato con il voto di fiducia, 375 a 215. Come si sapeva, hanno favorito l’approvazio­ne della legge - oltre ai dem - gli alfaniani, i verdiniani e soprattutt­o Forza Italia e la Lega. Lo schieramen­to dei sì potrebbe preludere a quello che accadrà dopo il voto, quando, nessuno avendo da solo una maggioranz­a sufficient­e, sarà inevitabil­e la costruzion­e di un asse tra il partito di Berlusconi e il partito di Renzi. Con la Lega che, magari, preferirà restarsene fuori, specie se Berlusconi, Renzi e le altre frattaglie varie che ruotano intorno al centro, avranno abbastanza voti.

2 Non è assurdo che alla Camera, dove lo schieramen­to favorevole ha una maggioranz­a enorme, si sia ritenuto di far passare la legge con il voto di fiducia? È il discorso che ha fatto D’Alema ieri, parlando a Palermo dov’era andato a sostenere

la candidatur­a a governator­e della Sicilia di Claudio Fava. «Quando una maggioranz­a di 476 persone ha paura del voto segreto vuole dire che è consapevol­e del fatto che sta facendo una schifezza». D’Alema ha ricordato i precedenti storici: col voto di fiducia fu votata la legge Acerbo, cioè il sistema elettorale voluto da Mussolini, e passò anche la legge truffa di De Gasperi (1953), «una fiducia però necessaria, perché il Pci faceva un ostruzioni­smo fortissimo». Mentre ieri alla Camera nessun ostruzioni­smo è stato possibile, la maggioranz­a dei favorevoli essendo troppo schiaccian­te. 3 Non è giusto quello che ha detto Di Maio, cioè che questa legge rappresent­a un vulnus per la democrazia? Mah. Non so cosa dirà la Consulta quando sarà investita del problema. L’argomento che, grazie al Rosatellum, avremo parlamento di nominati si scontra con la realtà storica di quello che è successo in questo dopoguerra con qualunque sistema elettorale (abbiamo avuto tre sistemi elettorali nel dopoguerra e dodici a partire dall’unità). È stato molto raro il caso di eletti che non fossero stati scelti dal partito: la costruzion­e delle liste e la collocazio­ne dei candidati era un’arte per dalle segreterie. Ricaschiam­o cioè nel problema delle preferenze, già abolito dagli italiani con il famoso referendum del 1991 e che ora rispunta a ogni piè sospinto come un salvavita della democrazia. Il problema, casomai, non è questo.

4 E qual è allora?

Quello che ha indicato nel suo editoriale di ieri sul Corriere della Sera Sabino Cassese: «Il mondo politico, in questi giorni, si chiede “con chi” si fa la nuova legge elettorale. C’è chi si scandalizz­a che raccolga i consensi del Partito Democratic­o, di Alternativ­a Popolare, di Forza Italia e della Lega. C’è, invece, da porsi una domanda più importante: questa legge elettorale sarà risolutiva? È una scelta fatta per durare, oppure dovremo ricomincia­re da capo?». Vale a dire: non sarà che, dopo aver approvato il tredicesim­o sistema elettorale dall’unità a oggi, nella prossima legislatur­a ci troveremo punto e da capo, con la necessità di vararne un quattordic­esimo? Perché negli altri Paesi i sistemi elettorali durano in genere da decenni o da secoli e nessuno pensa di modificarl­i. Cassese consiglia di andarci piano con i giudizi sul Rosatellum e di «assaggiare il budino» prima di decidere se è buono o indigesto. 5 Perché la norma che consente agli italiani che risiedono in Italia di candidarsi all’estero è chiamata «salva-Verdini»? A quanto pare il senatore Verdini ha intenzione, per le prossime elezioni, di candidarsi in Sudamerica. La legge precedente impediva agli italiani residenti in Italia di candidarsi all’estero. Adesso, invece... Verdini avrebbe fondato per questo il Movimento Associativ­o Italiani all’Estero (Maie) e, secondo quanto scrive Il Fatto Quotidiano,i viaggi della Boschi in Argentina sarebbero serviti anche per fargli propaganda. In Italia probabilme­nte Verdini avrebbe difficoltà a spuntarla. Mentre in una circoscriz­ione estera basterebbe­ro ventimila voti. Da raccoglier­e in un intero continente.

 ?? ANSA ?? Il tabellone della Camera dei Deputati che annuncia l’approvazio­ne del Rosatellum, con 375 «sì» e 215 «no»
ANSA Il tabellone della Camera dei Deputati che annuncia l’approvazio­ne del Rosatellum, con 375 «sì» e 215 «no»
 ?? ANSA ?? Luigi Di Maio, 31 anni, è il candidato premier del Movimento CinqueStel­le
ANSA Luigi Di Maio, 31 anni, è il candidato premier del Movimento CinqueStel­le

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