La Gazzetta dello Sport

Molinari scatta subito in testa 10 mila in campo E’ golf mania

Il torinese, vincitore nel 2006 e nel 2016, guida a -7 «E’ bello che ci siano tante speranze su di me ma non è così scontato che possa ripetermi»

- Federica Cocchi INVIATA A MONZA

Ha ripreso da dove aveva lasciato. Francesco Molinari, campione in carica dell’Open d’Italia a Monza, ha sfruttato la scia dello scorso anno chiudendo in testa a -7 il primo giro del torneo dello European Tour che fa parte delle Rolex Series. Giallo e nero, versione ape Maia, e dunque perfettame­nte inserito nel contesto del parco di Monza, Chicco è partito tra i primi, alle 8.50 insieme al protagonis­ta del testa a testa del 2016, Danny Willett, e Alex Noren. Inutile sottolinea­re che nonostante la giornata e la prima mattina, Francesco era seguito da uno sciame di spettatori, golfisti e no. Sciame che si è fatto sempre più corposo buca dopo buca, birdie dopo birdie.

ON FIRE Uno stato di grazia che si è interrotto per Chicco, partito dalla buca 10, solo con un bogey alla 3, il primo dopo una cavalcata che dopo 11 buche lo aveva già proiettato sul -7. Tutta colpa del legno 5, che lui detesta: «Sì, non ho giocato bene dal tee col legno 5. Alla 3 ho fatto bogey poi alla 4 e alla 5 ho recuperato in extremis dopo altri due brutti colpi dal tee. Alla fine, sapendo di non dovere più usare il legno 5, mi sono rilassato e a parte l’intoppo alla 8 sono riuscito a recuperare bene». Nove birdie e due bogey il bilancio finale, con una prodezza alla 18, la sua nona buca di giornata, dove ha centrato il birdie da fuori green con un chip da leccarsi le dita: «Credo che mi abbia dato tanta carica quel colpo. Alla 18 sotto il villaggio ospitalità, con tanta gente che stava seguendo è stata proprio una bella soddisfazi­one». Insomma, se il buon giorno si vede dal mattino ci sarà da divertirsi nei prossimi tre giri. Uno spettacolo di gioco e di pubblico sotto un sole d’autunno che rende tutto più luminoso. Oggi il gruppone di testa, che vede altri cinque giocatori dividere la leadership con Francesco, potrebbe già iniziare a sgranarsi e a fine giornata resteranno in gara i primi 65 classifica­ti che supererann­o il taglio per la due giorni finale che assegnerà il titolo.

ASPETTATIV­E Tutti per Chicco che ora è n.18 al mondo e sta vivendo una stagione molto soddisface­nte negli Usa. L’aria di casa comunque gli fa bene. Al Castello di Tolcinasco ha trionfato nel 2006, per il suo primo sigillo da profession­ista, e 10 anni dopo, quasi a voler celebrare quel successo, ha bissato il titolo. Il triplete, inutile negarlo, sarebbe il sogno dei tifosi, una ciliegia grande così sulla torta del primo Open con 7 milioni di montepremi. La calma olimpica di Francesco non viene scalfita nemmeno dalle aspettativ­e di tutta questa gente: «Bello che ci siano speranze su di me – ha detto – e avendo vinto 4 titoli in carriera non è così scontato che possa ripetermi. Di sicuro ho cominciato bene e sapere di non dover essere di rincorsa fin dal primo giro è molto importante». Meno preciso del solito dal tee: «Sono stato anche un po’ tradito da due ciuffi d’erba dietro la palla nell’occasione dei due bogey ma sono comunque molto contento di come ho mantenuto la concentraz­ione senza farmi troppo condiziona­re dagli errori e recuperand­o subito». Chi ben comincia è a metà dell’opera, ma ripetersi non è sempre così facile: «No, anzi, sarà difficile riuscire ad avere le stesse prestazion­i sui green. E’ stata davvero ottima, e pensare che sto usando questo putter soltanto da una decina di giorni. Visto il risultato potrebbe diventare titolare». Lui, che solitament­e è tra i primissimi nelle classifich­e dei green in regulation, ieri è stato meno preciso del solito: «Sono andato per i boschi con un paio di ganci e uno slice. Probabilme­nte poi il percorso è un po’ più stretto rispetto a quanto non fosse lo scorso anno, ma i buoni colpi restano».

STADIO Domenica a San Siro si gioca il derby di Milano, un’occasione piuttosto ghiotta per lui che è interista sfegatato (oltre che supporter del West Ham, la sua squadra londinese). «Mi hanno offerto i biglietti – ha detto durante un incontro organizzat­o dalla Pga -, ma non credo di andare. Indipenden­temente da come finirà il torneo credo che sarò piuttosto bollito. E lo scorso anno ricordo che il giorno della vittoria l’Inter aveva battuto la Juve. Anche in quel caso non ero andato, quindi…». Doppia scaramanzi­a.

«NON RINCORRERE FIN DAL PRIMO GIRO È MOLTO IMPORTANTE» FRANCESCO MOLINARI SULL’INIZIO DELL’OPEN «LA PRODEZZA ALLA 18 DAVANTI A TANTA GENTE: CHE SODDISFAZI­ONE» FRANCESCO MOLINARI 34 ANNI, TORINESE

 ??  ??
 ??  ??
 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy