La Gazzetta dello Sport

ESCLUSIVA DERBY SIAMO ANDATI A CASA DI SKRINIAR E RODRIGUEZ

LO SLOVACCO: «NON CI SONO MEZZE MISURE, LORO NON SONO IN CRISI. LA NOSTRA FORZA STA NEL PENSARE GARA PER GARA, NON ALLO SCUDETTO»

- BIANCHIN, BREGA, PASOTTO, PESSINA, TAIDELLI

GLI ACQUISTI MILANESI CON I VOTI MIGLIORI Il bello dei debuttanti. Milan Skriniar e Ricardo Rodriguez sono gli acquisti estivi di Inter e Milan che al momento vantano la media voto più alta: 6,36 il difensore centrale slovacco, 6,14 l’esterno svizzero. Domenica s’affacceran­no per la prima volta alla Scala del calcio, protagonis­ti del derby meneghino. Siamo andati alle loro radici per scoprire da dove sono partiti e poi abbiamo chiacchier­ato con loro sul cammino percorso, sui sogni in canna e su Inter-Milan, naturalmen­te.

I l garage della City Arena di Trnava è lo stesso del centro commercial­e inglobato nello stadio. Capita così che, a gara conclusa, i giocatori della Slovacchia dribblino signore con i carrelli della spesa per raggiunger­e le proprie vetture. L’interista Milan Skriniar, il più ricercato per foto e autografi dai bimbi slovacchi insieme con Marek Hamsik dopo la vittoria inutile contro Malta per 3-0, stampa un sorriso a tutti con naturalezz­a e parla ormai svelto l’italiano.

Skriniar, domenica giocherà il suo primo derby di Milano dopo aver vinto i due giocati a Genova con la Sampdoria l’anno scorso: come si sta preparando?

«Sto pensando al Milan da quando ho terminato la partita con la Slovacchia contro Malta. Sono già focalizzat­o da giorni, è una grande partita per noi e per i tifosi».

La squadra di Vincenzo Montella ha infilato tre sconfitte nelle prime sette gare: è crisi?

«Il Milan non è in crisi, non bisogna fidarsi degli ultimi risultati. Loro hanno grandi giocatori abituati a uscire da queste situazioni. Il derby è una partita a sé, è straordina­ria per questo».

Esiste un risultato per il quale firmerebbe a prescinder­e?

«Non ci sono mezze misure: dobbiamo vincere anche questa perché fa parte del nostro percorso di crescita. Domenica esiste solo la vittoria».

Solo a Bologna avete rallentato, eppure il bel gioco ancora non si vede…

«Ma è importante aver vinto sei partite su sette. Anche se qualcuno sostiene che non giochiamo bene, noi abbiamo portato a casa risultati pesanti. E possiamo lavorare serenament­e per migliorare».

Quanto possono aver inciso i viaggi per le nazionali?

«Abbiamo sentito tutti la necessità di rientrare a Milano il prima possibile per prepararci al meglio a questa partita. Così abbiamo potuto lavorare sui dettagli. Perché anche così si vincono le sfide».

Si sente di dire che quest’anno puntate allo scudetto?

«La nostra forza forse sta proprio nel non pensare alla vittoria finale. Noi ragioniamo gara dopo gara e alla fine vedremo cosa avremo ottenuto».

Si aspettava di iniziare così bene con la maglia dell’Inter?

«Il mio rendimento è figlio della voglia di lavorare e migliorarm­i continuame­nte. Io voglio sempre aiutare la squadra, in ogni momento. Se l’Inter vince, sono più felice. Non mi accontento della prestazion­e individual­e».

Quanto sta incidendo il lavoro di Luciano Spalletti sia dal punto di vista tattico sia da quello mentale?

«Spalletti ci ha trasmesso, e continua a trasmetter­e ogni giorno, una mentalità vincente».

Sarà anche soddisfatt­o del suo rendimento…

«Credo di sì, però devo continuare a lavorare…».

Psicologic­amente può pesare il fatto di essere rimasti soli tre centrali difensivi?

«Dietro siamo in tre, vero, ma non è un problema, non ci pensiamo nemmeno dopo l’infortunio di Vanheusden. Cerchiamo di restare così perché finora è andato tutto bene e quindi pensiamo sempre in maniera positiva».

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