La Gazzetta dello Sport

L’Olimpia si illude Va +16 a Mosca, regge tre quarti ma poi crolla a -9

Partita decisa nell’ultimo quarto con 13 punti del francese Pianigiani: «Noi senza timore reverenzia­le. È importante»

- Massimo Oriani INVIATO A MOSCA

Il 13 gennaio dell’anno corrente, dopo 13 minuti l’Olimpia su questo stesso campo si trovò sotto 41-9. Fu (forse) il punto più basso di una stagione europea chiusa all’ultimo posto. Fast forward di 10 mesi. La Milano di Simone Pianigiani lotta sin quasi all’ultimo possesso, dopo essere stata avanti di 14 in un primo tempo controllat­o alla stragrande contro quello stesso Cska che in 3 anni in casa ha perso solo 3 volte (due col Fenerbahce, una con Malaga). Alla fine manca la ciliegina sulla torta, ma solo perché gli avversari sono più sgamati. E più forti.

RIMONTA Nando De Colo, mvp in carica della manifestaz­ione, dopo un avvio sonnolento, merito anche della difesa milanese, segnava 13 dei suoi 19 punti nel quarto – decisivo – periodo, anche se le basi per la rimonta i moscoviti le avevano già poste con un terzo quarto da 27-16 nel quale l’AX (Armani Exchange, marchio di coppa) perdeva 6 palloni. Saranno 10 nella ripresa, contro una sola nei primi 20’. «La differenza è lì – sottolinea il tecnico di Milano – Abbiamo fatto un eccellente primo tempo sotto tutti i punti di vista, dettando il ritmo, con circolazio­ne di palla (come dimostrava­no i 13 assist su 18 canestri, ndr), sporcando le loro percentual­i da due (9/25 alla pausa per il Cska, ndr) e subendo solo i 10 rimbalzi offensivi concessi. Per una volta le statistich­e erano la fotografia di quello che era successo in campo. Le nostre scelte avevano pagato».

OGGETTO Forse il Cska si ricordava di quel 41-9 e pensava di poter passeggiar­e. Certo, l’ex Armata Rossa ha perso Milos Teodosic, ma lo ha rimpiazzat­o con El Chacho. Sergio Rodriguez, partito in panchina, ha avuto sprazzi di grande pallacanes­tro nel quintetto basso che ha pagato per coach Itoudis, con Clyburn da ala pivot. Un problema per Milano che in questo momento sembra avere una falla da tappare proprio in quel ruolo. Jefferson resta un oggetto misterioso, M’Baye fatica a competere a questi livelli, e così Pianigiani si è visto obbligato a schierare Micov da «4», chiedendog­li uno sforzo notevole. Ovvio che alla grande partenza dell’AX abbiano contribuit­o le percentual­i surreali dei primi 10’: 8/11 da due e 4/6 da tre, impensabil­i da poter replicare. Ma non pensiate che siano state frutto di tiri fortunati, perché invece arrivavano al termine di 6-7 passaggi all’interno dell’azione.

RITMO «All’intervallo ho detto ai giocatori che loro ci avrebbero aggredito e che sarebbe stato fondamenta­le non perdere palloni, cosa che invece non è accaduta – prosegue il coach – Siamo stati passivi, abbiamo lasciato palla a chi aveva più pressione addosso invece di aiutarlo, i nostri lunghi hanno perso ritmo. Ma credo che al di là della rabbia per la sconfitta, per l’occasione persa, degli errori da sottolinea­re perché ci aiuteranno a crescere, se consideria­mo il vissuto dei loro giocatori e dei nostri, essere venuti qui senza timore reverenzia­le e col desiderio di cimentarci a questi livelli è importante». È proprio questo l’aspetto più positivo della sconfitta. L’aver visto una squadra che è già coesa e ha un’idea precisa di quello che deve fare sul parquet. Ovvio, un conto è riuscirci – senza voler mancare di rispetto a nessuno – contro Trento e Venezia, un altro a Mosca contro il Cska. Milano ha giocato una partita da futura grande, facendo vedere un Gudaitis che continua a stupire. Anche per lui vale il discorso fatto per la squadra. Ok Supercoppa e campionato, ma farsi valere come ha fatto ieri in Russia, è un segnale più che incoraggia­nte. «Ora ci aspetta il Fenerbahce (la settimana prossima al Forum, ndr) – conclude Pianigiani – che dopo aver visto questa partita di certo non ci sottovalut­erà. E l’inizio della gara sarà quindi come il terzo quarto di stasera. Dovremo mostrare maturità, già da domenica a Capo d’Orlando, sapendo cambiar pelle per fare un altro passo in avanti». Coraggio gente, quest’anno Milano è roba vera. Ci sarà da divertirsi. E stavolta a ridere non saranno solo gli avversari.

DOPO L’INTERVALLO ABBIAMO PERSO PALLONI, SIAMO STATI PASSIVI SIMONE PIANIGIANI SULLA GARA DI IERI CI ASPETTA IL FENERBAHCE CHE NON CI SOTTOVALUT­ERÀ SIMONE PIANIGIANI SUL PROSSIMO TURNO

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EPA L’americano naturalizz­ato macedone Jordan Theodore, 27 anni, ostacolato da Will Clyburn, 27
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