DOVIZIOSO ATTACCA «ADESSO O MAI PIÙ»
E’davvero ingeneroso pensare che Andrea Dovizioso ultimamente abbia corso di conserva. Che si sia risparmiato nell’ultimo GP di Aragon o sia stato un po’ troppo ragioniere a Misano. La verità è molto più basica, meno cervellotica: in una stagione strepitosa (e inattesa), il forlivese ha avuto delle giornate non all’altezza della sua classifica, ha probabilmente patito troppo la pressione nel gran premio di casa (nel quale si è trovato in pratica a fare il vice-Valentino Rossi) e si è dovuto inchinare alla ferocia di Marc Marquez, reduce dal ritiro di Silverstone e per questo ancora più disposto a rischiare. Ci sta.
Adesso, però, onestamente la situazione si è fatta complicata. La via che può portare al Mondiale Dovizioso e la Ducati passa necessariamente attraverso il trittico Giappone-Australia-Malesia, prima del gran finale a Valencia. Il pilota italiano si ritrova a -16 dal capoclassifica e sa perfettamente che dovrà affrontare questi 21 giorni come se fossero un miniMondiale. Non è un gap incolmabile, certo, ma se devi vedertela con ossi duri come Marquez e Viñales può anche diventarlo. L’aria si fa bollente.
«Attaccherò, ma sempre cercando di gestire», ha dichiarato ieri appena arrivato in circuito. Nulla di nuovo, certo, perché il Dovi non è mai stato pilota da assalti scriteriati, ma forse lo spirito zen poco si addice a questa campagna asiatica se davvero si vuol riportare a Borgo Panigale quel titolo vinto da Casey Stoner nel 2007 proprio su questa pista. Non è più tempo da pallottolieri, insomma. Nè da basso profilo. Se vorrà davvero scrivere la storia, dovrà dare l’assalto subito nella prima tappa, a Motegi, pista di proprietà Honda, ma ben disposta nei confronti delle moto di Borgo Panigale e adatta al suo stile. Staccatone e poi riaccelerazioni brucianti, di meglio non si può desiderare se ti chiami Dovizioso e guidi una Desmosedici. Certo c’è l’incognita del meteo che può mischiare le carte e portare avanti i britannici, Jorge Lorenzo è in grande crescita e soprattutto tale Valentino Rossi è annunciato abbastanza in forma dopo la lunga convalescenza «attiva» tra Tavullia e il suo Ranch. Insomma, visto che tante (troppe) variabili possono influire sull’ordine d’arrivo, ascolta il consiglio, Dovi: usati violenza e diventa un pilota agonisticamente «ignorante» almeno per questo weekend. Non permettere che per i tuoi tifosi l’alba della domenica del Sol Levante si trasformi in quella del Sole... Calante. È appena successo con Sebastian Vettel e la Ferrari a Suzuka e non è stato per niente piacevole.