RITORNANO LE BATTUTE CHE AIUTANO A VINCERE
Derby cinese ma agopunture italiane. In attesa di un confronto che oggi non si colloca ancora al vertice ma che ha pur spinto Milano a riempire San Siro (e le casse di Suning), ci siamo goduti una vigilia di sottili stilettate. Roba elegante, soft, però da sottolineare. Chi ha buona memoria si sarà immerso in certe divertenti atmosfere del passato, quando Helenio Herrera, mago nerazzurro, sapeva fare delle parole un’utile «pretattica» e Nereo Rocco, profeta milanista, usava una ruspante ironia per caricare i suoi e intimidire gli avversari. Quei due personaggi sono stati i primi allenatori a comprendere l’importanza dell’uso mediatico, giornali e tv sapientemente trasformati in preziosi alleati: occhio, eravamo negli anni Sessanta. In questo terzo millennio, dominato dalla immediatezza di messaggi e informazioni, la rivalità in panchina è stata vissuta in doppiopetto più che in tuta. Nemmeno un astuto attaccabrighe come Mourinho è riuscito a stuzzicare Ancelotti o Leonardo... Tanto rispetto, stile oxfordiano, zero provocazioni. Ecco perché il Montella che sottolinea come l’Inter abbia «troppi» punti di vantaggio e lo Spalletti che esaltando il valore del Milan scarica una bella dose di responsabilità sulle spalle dell’amicorivale, ci riportano ai duelli di quella Milano vincente. Non solo a parole... Ah, che nostalgia