Uno Shakhtar cinico e concreto: batte il Feyenoord ed è secondo
Avanti con Berghuis, poi la rimonta ucraina grazie alle due reti di Bernard
Nessuna buona notizia da Rotterdam per il Napoli, con lo Shakhtar Donetsk che esce con tre punti pesantissimi dal De Kuip. Un risultato maturato con un cinismo da grande squadra, abile nello sfruttare le ingenuità della difesa olandese, così come nel resistere in dieci uomini negli ultimi venti minuti agli assalti della squadra di casa. Eppure le cose si erano subito messe bene per il Feyenoord, con Berghuis abile nell’insaccare una respinta del non impeccabile Pyatov su tiro dalla distanza di Vilhena. Era la terza palla gol creata dagli uomini di Van Bronckhorst nei primi sette minuti, un segnale che il ritorno al 4-3-3 dopo gli esperimenti contro Manchester City e Napoli si stava rivelando efficace. La difesa degli olandesi però è piena di cerotti, con tre titolari k.o. per infortunio, e la mancanza di meccanismi oliati si vede al minuto 23, quando una verticalizzazione di Fred mette Bernard davanti al portiere; per il brasiliano è un gioco da ragazzi aggirare Jones e depositare in rete la palla del pari.
SORPASSO Il Feyenoord subisce il colpo, mentre gli ucraini attendono sornioni il momento per piazzare il colpo del k.o., che arriva al 9’ della ripresa: cross di Bulko dalla destra, il giovane Nieuwkoop si perde nuovamente Bernard, che di testa realizza la più facile delle doppiette. Il Feyenoord reagisce con un tiro potente ma alto di Vilhena, il migliore dei suoi. Lo Shakhtar sembra controllare agevolmente, almeno fino all’espulsione di Rakitskiy per doppia ammonizione. Van Bronckhorst tenta la carta della disperazione passando a un ultra-offensivo 3-3-3-1 con l’inserimento di Kramer, ed è proprio la punta a creare allo scadere la chance più ghiotta del pareggio, ma Pyatov è reattivo, facendosi così perdonare l’incertezza sul gol degli olandesi. Alla vigilia il tecnico dello Shakhtar Paulo Fonseca aveva dichiarato che non gli sarebbe bastata la vittoria, ma avrebbe volute vedere anche un ottimo calcio. Non lo dirà a nessuno, ma alla fine si sarà accontentato.