La Gazzetta dello Sport

Dybala-Higuain a caccia di una rivincita per due

Il tecnico allontana i fantasmi «Non dobbiamo deprimerci E se vinciamo le due gare con i portoghesi siamo qualificat­i Il campionato? Ci vediamo a marzo: sarà un bel finale...» argentini non era mai capitato di essere in crisi in coppia L’allenatore: «Paul

- INVIATA A TORINO MERCOLEDÌ 18 OTTOBRE 2017

Non si vive di rendita né di ricordi, ma non bisogna neppure entrare nel vortice della negatività dopo un gol sbagliato o un rigore fallito. Paulo Dybala non vuole perdere neanche quando gioca a biliardino col fratello, e quando gli succede chiede subito la rivincita. Lo faceva quando era bambino e non ha mai smesso. Così come Gonzalo Higuain, che quando sbaglia un gol facile sposta subito l’attenzione su quello successivo, perché sa che uno come lui non può permetters­i di sbagliare due volte. Il segreto dei grandi è rialzarsi subito dopo una sconfitta, trasforman­do una caduta in una spinta più forte verso un nuovo traguardo. Dybala l’ha fatto l’anno scorso, dopo il rigore sbagliato a Doha, a Higuain è capitato tante volte in carriera di passare dalle critiche agli elogi e viceversa. La Champions non è il loro territorio di caccia prediletto, però è l’opportunit­à migliore per entrambi per dimostrare che lo scivolone con la Lazio è stato solo un incidente di percorso.

PERCORSO DI CRESCITA Una crisi di coppia finora non l’avevano mai vissuta: la scorsa stagione Higuain aveva spinto la Juve nei primi mesi, quando Paulo era prima appannato e poi infortunat­o. Quest’anno Dybala ha iniziato forte, arrivando subito in doppia cifra in campionato, e ha lasciato al Pipita il tempo di ritrovare la forma e i gol perduti. Quando uno rallentava, l’altro spingeva a mille sull’accelerato­re e viceversa. Sabato però nessuno è stato per l’altro un salvagente a cui aggrappars­i: Higuain ha sbagliato un gol non da lui, Dybala ha rivisto le streghe di Doha, fallendo il secondo rigore di fila. Il giorno dopo la sconfitta non è stato felice, ma alla delusione è seguita la fase della riflession­e. Piangersi addosso non serve a niente, bisogna reagire. Dybala l’ha sperimenta­to tra la fine del 2016 e l’inizio del 2017: dopo la Supercoppa passò notti insonni e vacanze natalizie mestissime, però poi ripartì segnando al Bologna e tra gennaio e febbraio

le reti segnate da Paulo Dybala in 20 presenze complessiv­e in Champions: una nell’edizione 2015-16 e quattro la scorsa stagione

le reti segnate in Champions League, preliminar­i compresi, da Gonzalo Higuain in 70 presenze. In bianconero i centri finora sono 6

le vittorie interne della Juve contro squadre portoghesi su sette sfide totali. Unico k.o. contro il Benfica nella stagione 1967-68: 0-1, gol di Eusebio mise in fila 8 reti tra campionato e Coppa Italia, il doppio di quante ne aveva realizzate nell’ultima parte del 2016. Poi arrivarono anche (tra marzo e aprile) le tre reti in Champions League, tra Porto e Barcellona (doppietta). In Europa si è fermato lì, a quella serata memorabile in stile Messi, e dopo 6 mesi è ora di sostituire quell’esultanza con un’altra più fresca. «Con Paulo ho parlato», ha detto Allegri. «Dopo le prime giornate è stato paragonato a Messi, ora lo criticano. Questo deve essere un passaggio nel suo percorso di crescita, resta straordina­rio, tutto questo lo fortifiche­rà e lo aiuterà a trovare il suo equilibrio. Il rigorista resta lui, capita di sbagliare».

TRA ASTINENZA E BIS «Con lo Sporting è quasi uno spareggio», ha detto Giorgio Chiellini, una di quelle partite in cui i forti si esaltano e i comuni mortali si squagliano. Higuain non ha mai avuto un rapporto idilliaco con la Champions: in Europa ha sempre fatto più fatica a segnare, come se la porta diventasse improvvisa­mente troppo piccola. Anche lui con la Juve ha avuto la sua serata da copertina, grazie ai due gol nella semifinale con il Monaco. Quest’anno in Coppa si è sbloccato nell’ultima gara con l’Olympiacos (dopo la panchina iniziale) ma in campionato è reduce da tre partite senza reti, cosa che non capitava dal gennaio 2005. L’umore non è nero, almeno a giudicare dai sorrisi in allenament­o: Dybala e Higuain scherzavan­o mentre sudavano e scattavano. Tutti e due via social hanno ringraziat­o i tifosi per l’aiuto e la vicinanza. Tutti e due hanno voglia di rivincita, perché non amano perdere e perché sanno che è l’unico modo per cancellare una sconfitta.

 ?? GETTY ?? Massimilia­no Allegri, 50 anni, allena la Juve dall’estate 2014
GETTY Massimilia­no Allegri, 50 anni, allena la Juve dall’estate 2014
 ?? GETTY ?? I due argentini dell’attacco Juve, Paulo Dybala, 23 anni, e Gonzalo Higuain, 29 anni, in allenament­o
GETTY I due argentini dell’attacco Juve, Paulo Dybala, 23 anni, e Gonzalo Higuain, 29 anni, in allenament­o

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