Dybala-Higuain a caccia di una rivincita per due
Il tecnico allontana i fantasmi «Non dobbiamo deprimerci E se vinciamo le due gare con i portoghesi siamo qualificati Il campionato? Ci vediamo a marzo: sarà un bel finale...» argentini non era mai capitato di essere in crisi in coppia L’allenatore: «Paul
Non si vive di rendita né di ricordi, ma non bisogna neppure entrare nel vortice della negatività dopo un gol sbagliato o un rigore fallito. Paulo Dybala non vuole perdere neanche quando gioca a biliardino col fratello, e quando gli succede chiede subito la rivincita. Lo faceva quando era bambino e non ha mai smesso. Così come Gonzalo Higuain, che quando sbaglia un gol facile sposta subito l’attenzione su quello successivo, perché sa che uno come lui non può permettersi di sbagliare due volte. Il segreto dei grandi è rialzarsi subito dopo una sconfitta, trasformando una caduta in una spinta più forte verso un nuovo traguardo. Dybala l’ha fatto l’anno scorso, dopo il rigore sbagliato a Doha, a Higuain è capitato tante volte in carriera di passare dalle critiche agli elogi e viceversa. La Champions non è il loro territorio di caccia prediletto, però è l’opportunità migliore per entrambi per dimostrare che lo scivolone con la Lazio è stato solo un incidente di percorso.
PERCORSO DI CRESCITA Una crisi di coppia finora non l’avevano mai vissuta: la scorsa stagione Higuain aveva spinto la Juve nei primi mesi, quando Paulo era prima appannato e poi infortunato. Quest’anno Dybala ha iniziato forte, arrivando subito in doppia cifra in campionato, e ha lasciato al Pipita il tempo di ritrovare la forma e i gol perduti. Quando uno rallentava, l’altro spingeva a mille sull’acceleratore e viceversa. Sabato però nessuno è stato per l’altro un salvagente a cui aggrapparsi: Higuain ha sbagliato un gol non da lui, Dybala ha rivisto le streghe di Doha, fallendo il secondo rigore di fila. Il giorno dopo la sconfitta non è stato felice, ma alla delusione è seguita la fase della riflessione. Piangersi addosso non serve a niente, bisogna reagire. Dybala l’ha sperimentato tra la fine del 2016 e l’inizio del 2017: dopo la Supercoppa passò notti insonni e vacanze natalizie mestissime, però poi ripartì segnando al Bologna e tra gennaio e febbraio
le reti segnate da Paulo Dybala in 20 presenze complessive in Champions: una nell’edizione 2015-16 e quattro la scorsa stagione
le reti segnate in Champions League, preliminari compresi, da Gonzalo Higuain in 70 presenze. In bianconero i centri finora sono 6
le vittorie interne della Juve contro squadre portoghesi su sette sfide totali. Unico k.o. contro il Benfica nella stagione 1967-68: 0-1, gol di Eusebio mise in fila 8 reti tra campionato e Coppa Italia, il doppio di quante ne aveva realizzate nell’ultima parte del 2016. Poi arrivarono anche (tra marzo e aprile) le tre reti in Champions League, tra Porto e Barcellona (doppietta). In Europa si è fermato lì, a quella serata memorabile in stile Messi, e dopo 6 mesi è ora di sostituire quell’esultanza con un’altra più fresca. «Con Paulo ho parlato», ha detto Allegri. «Dopo le prime giornate è stato paragonato a Messi, ora lo criticano. Questo deve essere un passaggio nel suo percorso di crescita, resta straordinario, tutto questo lo fortificherà e lo aiuterà a trovare il suo equilibrio. Il rigorista resta lui, capita di sbagliare».
TRA ASTINENZA E BIS «Con lo Sporting è quasi uno spareggio», ha detto Giorgio Chiellini, una di quelle partite in cui i forti si esaltano e i comuni mortali si squagliano. Higuain non ha mai avuto un rapporto idilliaco con la Champions: in Europa ha sempre fatto più fatica a segnare, come se la porta diventasse improvvisamente troppo piccola. Anche lui con la Juve ha avuto la sua serata da copertina, grazie ai due gol nella semifinale con il Monaco. Quest’anno in Coppa si è sbloccato nell’ultima gara con l’Olympiacos (dopo la panchina iniziale) ma in campionato è reduce da tre partite senza reti, cosa che non capitava dal gennaio 2005. L’umore non è nero, almeno a giudicare dai sorrisi in allenamento: Dybala e Higuain scherzavano mentre sudavano e scattavano. Tutti e due via social hanno ringraziato i tifosi per l’aiuto e la vicinanza. Tutti e due hanno voglia di rivincita, perché non amano perdere e perché sanno che è l’unico modo per cancellare una sconfitta.