Conte ai Blues «Non fidiamoci... di questi italiani»
Rossi, Florenzi ed ElSha per me mai nemici. Roma forte ma è tempo di rialzarsi, Chelsea»
Tuta e cappellino azzurro, un mare di maglie blu attorno a lui: non fosse stato per i cielo del Surrey e per lo stemma al petto, l’Antonio Conte versione allenamento di questa vigilia di Champions ci avrebbe riportato indietro nel tempo. La Nazionale è lontana quindici mesi, tanto o poco dipende dai punti di vista, ma per Conte, in lotta perenne con la nostalgia per la sua terra, queste ore non sono state facili. Il Chelsea affronterà una partenza di Garcia, la squadra è stata affidata a due grandi allenatori: prima Spalletti e ora Di Francesco. Il calcio italiano è molto organizzato in generale e noi dovremo dare il meglio in questa sfida. Nainggolan? È vero, in passato lo abbiamo cercato, ma adesso appartiene alla Roma e dovremo considerarlo per quello che è: un avversario. Noi non arriviamo benissimo a questa partita, ma dobbiamo trovare la forza di superare un momento difficile. Gli infortuni sono un pedaggio pesante e purtroppo paghiamo il ritorno alla dimensione delle tre partite a settimana. Kanté e Moses salteranno la Roma per problemi muscolari. Morata si è allenato con gli altri ed è disponibile. In queste situazioni bisogna anche rischiare, ma se Alvaro dovesse giocare non sarebbe un’imprudenza. Che cosa toglierei alla Roma in questa gara? Se potessi, sottrarrei un pezzo di cuore a De Rossi, Florenzi e El Shaarawy. So perfettamente con quale spirito ci affronteranno perché li conosco bene».
MORATA OK Conte dovrebbe schierare un Chelsea formato 3-5-2, con David Luiz avanzato a centrocampo e il danese