Fabio boom Così Borini è diventato prezioso
Tra i meno cari degli acquisti estivi, ora è un valore in un ruolo per lui inedito
Per cercare stabilità sulla fascia destra dopo l’infortunio di Conti, il Milan non ha scelto Abate o Calabria ma un attaccante portato al sacrificio. Borini ha arretrato il raggio d’azione ed è stato apprezzato e premiato per lo spirito, il continuo movimento e le buone discese. E non è che gli avversari lasciassero troppi spazi: alla buona figura contro la Roma ha replicato nel derby. Fabio è nel gruppone milionario dei nuovi acquisti estivi ma degli undici, escluso il secondo portiere, è quello meno pagato e sbandierato. In prestito con obbligo di riscatto a sei milioni si è trasferito a Milano da Sunderland e forse qualcuno ha sottovalutato il fine: il Milan che punta a consolidarsi in Europa si è affidato a un attaccante cosmopolita.
INGLESE Borini, ventiseienne di Bentivoglio, Bologna, è partito a sedici anni per trasferirsi nelle giovanili del Chelsea. In carriera si è poi diviso tra Premier e Serie A, con molte più presenze (e gol) in Inghilterra che non in Italia. Nella vita privata fa coppia con Erin O’Neil, modella irlandese con cui è sposato dall’estate del 2015. Borini l’aveva chiesta in moglie nel 2014: la coppia si trovava a New York e ha poi celebrato l’unione a Casole d’Elsa, provincia senese. E anche la sua principale passione si esprime in inglese, interior design. A Milano ha spostato l’arredamento delle precedenti abitazioni, mobili fatti su misura e curati nella disposizione da Fabio, che in futuro si vede arredatore di interni. Borini è anche un accanito lettore: genere, ancora catalogabile in inglese, high fantasy. Per intendersi «Il Signore degli Anelli» e «Il Trono di Spade». Per diversificare ha scelto Roberto Saviano per una delle ultimissime letture.
COINCIDENZE Borini diventò capocannoniere della squadra riserve del Chelsea motivo che spinse Ancelotti, allenatore della prima squadra, a farlo esordire maggiorenne contro il Tottenham. Dal marzo 2011, in prestito allo Swansea, regalò i sei gol decisivi per la promozione in massima serie. Poi la breve parentesi italiana: Parma (una gara) e Roma, ricordato per un gol nel derby e per il modo di esultare, mano tra i denti come un coltello. Messaggio universale: dare sempre il massimo e never give up, mai arrendersi. Il ritorno in Inghilterra, a 21 anni, è nella nobile Liverpool, che poi lo cede due volte al Sunderland e da qui il trasloco a Milanello. L’arrivo al Milan è stato un incrocio di coincidenze: Montella lo avrebbe voluto già alla Fiorentina e il d.s. Mirabelli lo aveva avuto al Sunderland (Borini segnò 10 gol in 40 partite) prima di trattarne l’acquisto per l’Inter. Nelle ultime due settimane, in cui i grandi acquisiti faticano, si è capito perché tanta stima: Fabio continua a correre.