La Gazzetta dello Sport

Verstappen sfida Hamilton Scatta lo scontro generazion­ale

20 anni, ha vinto il primo duello in Malesia. Lewis, 32, ha reagito a Suzuka: «Sinché resto in F.1, gli renderò la vita dura»

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«Non permetterò a questo ragazzino di superarmi». Quando Lewis Hamilton si è ritrovato Max Verstappen attaccato agli scarichi della sua Mercedes, negli ultimi giri del GP del Giappone, è proprio questo che ha pensato. «A un certo punto mi sono detto: sto lottando con uno molto più giovane, perciò devo dimostrare la mia esperienza e il mio cuore, che non invecchian­o», ha confessato Lewis al termine della sfida. Mentre Max, accanto a lui, scherzava sull’età: «Io invece ho pensato: davanti c’è uno molto più vecchio…». Risata e fine del siparietto. Ma, dietro, c’è il sale di un duello che promette scintille. Il confronto fra i talenti di due generazion­i: il trentaduen­ne Hamilton contro il ventenne Verstappen. La stella affermata contro l’astro nascente.

PRIMA VOLTA

L’assenza al vertice della Ferrari nelle ultime due gare ha fatto emergere la loro rivalità. In Malesia, solo una settimana prima, l’olandesino volante aveva castigato il leader del Mondiale con un grande sorpasso in fondo al rettilineo e un ritmo martellant­e che gli avevano regalato la seconda vittoria in carriera sulla Red Bull. A Verstappen mancava solo Hamilton, nella collezione delle sue vittime illustri. Gli altri li aveva battuti tutti nel corpo a corpo almeno una volta: da Alonso a Vettel, da Rosberg al compagno di squadra Ricciardo. E sempre con sorpassi da fenomeno. In un certo senso, Max aveva messo il tre volte iridato nel mirino, dichiarand­o in un’intervista in Cina: «Finora non ho mai avuto l’oc- casione di lottare con Lewis, ma qualora dovesse succedere…».

REPLICA

L’opportunit­à è arrivata alla fine a Sepang grazie a una Red Bull finalmente competitiv­a e con Hamilton che ha dovuto incassare la prima sconfitta quest’anno in uno scontro diretto. Abbastanza da bruciare all’orgoglio. Ecco perché a Suzuka il pilota britannico non ha lasciato il minimo spazio al rivale in rimonta, controllan­dolo con maestria. «Ho pensato: ha vinto già la gara passata, non gli lascerò prendere anche questa — ha poi spiegato Lewis —. Tutti sappiamo quanto sia veloce Max. Sono contento che stiano arrivando tanti giovani talenti e sono sicuro che lui possa essere protagonis­ta a lungo dopo il mio ritiro. Ma, finché io ci sarò, proverò a non concedergl­i troppe pole position o vittorie».

CHE SORPASSI

Del resto, Max Attack in sole tre stagioni ha ribaltato le gerarchie della F.1, bruciando le tappe e stupendo tutti. Ha debuttato ancora minorenne con la Toro Rosso, in mezzo allo scetticism­o, è diventato il più giovane vincitore di un GP della storia a 18 anni e 7 mesi (Spagna 2016) ed è riuscito a ritagliars­i già un posto fra i big. I suoi sorpassi sono ormai un vero e proprio marchio di fabbrica: all’esterno su Fernando Alonso (Giappone 2015), Sebastian Vettel (Spagna 2016) e Nico Rosberg (Brasile 2016); all’interno su Daniel Ricciardo (Cina 2017). Belli e sfrontati, come il suo carattere. Verstappen non ha timori reverenzia­li. Parla senza freni e senza paura. Non è politicame­nte corretto. E perciò è destinato a dividere, attirando addosso odi e antipatie. Basta leggere i commenti sul web dei «ricciardia­ni» (a proposito il distacco in classifica con Daniel è bugiardo) e quelli dei tifosi ferraristi dopo la carambola al via di Singapore, che ha coinvolto lui e i due piloti delle rosse, ma in cui però i veri colpevoli sono stati Vettel e Raikkonen.

MARCHIO

L’aggressivi­tà mostrata in pista, accostata a quella del padre Jos, pilota della Benetton ai tempi di Michael Schumacher, è una costante del modo di correre di Max. A cominciare dalla famosa «mossa Verstappen», che consiste nello spostarsi all’ultimo istante in frenata per provare a chiudere lo spazio all’avversario: una malizia da vero veterano, che la Fia ha prima vietato e poi accettato, purché chiarament­e non si danneggi un altro concorrent­e. Max l’ha usata per resistere anche all’assalto di Lewis Hamilton negli ultimi giri del GP del Giappone 2016. Che piaccia o no, questo ragazzacci­o terribile ha cambiato le regole del gioco e sembra proprio destinato a lasciare il segno nel prossimo decennio. Ne vedremo delle belle.

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GETTY IMAGES La Mercedes di Lewis Hamilton, 32 anni, davanti alla Red Bull di Max Verstappen, 20
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