La Gazzetta dello Sport

Futuro Montella «Se non vinco so di rischiare» E allarga Jack

Vedo una qualità sempre più alta». Nel 3-5-2 Bonaventur­a finisce a sinistra

- Marco Pasotto MILANO

L’arredatore di interni è diventato uno stilista. Anzi, un personal shopper. Ovviamente sempre come secondo lavoro. Se alla vigilia della Roma il Milan era diventato una «casa a cui abbiamo verniciato qualche parete e che poi arrederemo», stavolta «stiamo trovando l’abito giusto. In estate ci siamo rifatti il guardaroba: ci siamo comprati calzini, giacche e pantaloni. Ora sto cercando di abbinare i vestiti, ma non stravolger­emo nulla». A Vincenzo Montella, al quale la fantasia non ha mai difettato – né in campo, né davanti a un microfono – piace molto dare forme metaforich­e alla sua squadra. Ovviamente sono tutti in attesa che le metafore si traducano in realtà sul campo, consideran­do che una base di conforto su cui lavorare – la prima ora di gioco con la Roma, il secondo tempo del derby – indiscutib­ilmente SUL CAMPIONATO

esiste. Attenzione però a quel «non stravolger­emo nulla»: di certo il sistema di gioco non cambierà, ma stasera probabilme­nte vedremo un paio di interpreti in posizioni poco – o persino per nulla – abituali. Uno è Rodriguez, che farà il centrale di sinistra. L’altro, e qui sta la vera novità, è chi prenderà il suo posto in fascia: ovvero Bonaventur­a. Jack da anni è abituato a girovagare dalla metà campo in su, ma questo ruolo, in un 3-5-2, non l’aveva ancora fatto.

PASS VIRTUALE Un’altra importante opzione in più per Montella, che ieri ha ricevuto a Milanello la visita di Fassone e Mirabelli, rimasti lì per tutta la giornata. Di certo il clima europeo aiuterà a inalare aria purissima nelle narici del Diavolo, che fin qui ha messo insieme numeri da applausi: sei vittorie in sei uscite, diciotto gol fatti e tre subiti. Il Milan per un giorno si ritroverà nell’ambiente dove non ha mai inciampato e che nell’idea di allenatore e società stasera dovrà consegnare virtualmen­te il pass per i sedicesimi. Portarsi a +5 sul secondo posto (attualment­e proprio dell’Aek, ritorno in Grecia il 2 novembre) significhe­rebbe la possibilit­à di dedicare quasi tutte le energie al campionato.

FATTORE TEMPO «Contro Roma e Inter è successo qualcosa di anomalo – racconta Montella –. Meritavamo almeno il pari entrambe le volte. Sono due partite che devono insegnarci ad avere ancora più rabbia, determinaz­ione e convinzion­e. Nel derby il cinismo di Icardi ha fatto la differenza, Bonucci invece paga caro ogni errore, ma spero sia solo una casualità. Qualche aggiustame­nto va fatto, ma oggettivam­ente nelle ultime due partite, seppur a sprazzi, era difficile giocare meglio con tanti giocatori nuovi». Ovviamente il fattore tempo è sempre il parametro di riferiment­o per qualsiasi riflession­e. «Vedo una qualità di gioco sempre più alta e vedo più convinzion­e. Ma per raggiunger­e livelli alti c’è bisogno di tempo. Anche il City di Guardiola nel primo anno è arrivato quarto dopo aver speso 200 milioni. Ora hanno altri base e altre conoscenze». L’obiettivo ovviamente è arrivare a quel livello col suo Milan, anche se Vincenzo è realista: «So bene che quando non arrivano i risultati sono a rischio. Però, qualsiasi cosa dovesse succedere, Fassone e Mirabelli hanno la mia totale stima». Testamento? Parrebbe proprio di no. Chi ha visto Montella negli ultimi giorni lo descrive pieno di vita.

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