Futuro Montella «Se non vinco so di rischiare» E allarga Jack
Vedo una qualità sempre più alta». Nel 3-5-2 Bonaventura finisce a sinistra
L’arredatore di interni è diventato uno stilista. Anzi, un personal shopper. Ovviamente sempre come secondo lavoro. Se alla vigilia della Roma il Milan era diventato una «casa a cui abbiamo verniciato qualche parete e che poi arrederemo», stavolta «stiamo trovando l’abito giusto. In estate ci siamo rifatti il guardaroba: ci siamo comprati calzini, giacche e pantaloni. Ora sto cercando di abbinare i vestiti, ma non stravolgeremo nulla». A Vincenzo Montella, al quale la fantasia non ha mai difettato – né in campo, né davanti a un microfono – piace molto dare forme metaforiche alla sua squadra. Ovviamente sono tutti in attesa che le metafore si traducano in realtà sul campo, considerando che una base di conforto su cui lavorare – la prima ora di gioco con la Roma, il secondo tempo del derby – indiscutibilmente SUL CAMPIONATO
esiste. Attenzione però a quel «non stravolgeremo nulla»: di certo il sistema di gioco non cambierà, ma stasera probabilmente vedremo un paio di interpreti in posizioni poco – o persino per nulla – abituali. Uno è Rodriguez, che farà il centrale di sinistra. L’altro, e qui sta la vera novità, è chi prenderà il suo posto in fascia: ovvero Bonaventura. Jack da anni è abituato a girovagare dalla metà campo in su, ma questo ruolo, in un 3-5-2, non l’aveva ancora fatto.
PASS VIRTUALE Un’altra importante opzione in più per Montella, che ieri ha ricevuto a Milanello la visita di Fassone e Mirabelli, rimasti lì per tutta la giornata. Di certo il clima europeo aiuterà a inalare aria purissima nelle narici del Diavolo, che fin qui ha messo insieme numeri da applausi: sei vittorie in sei uscite, diciotto gol fatti e tre subiti. Il Milan per un giorno si ritroverà nell’ambiente dove non ha mai inciampato e che nell’idea di allenatore e società stasera dovrà consegnare virtualmente il pass per i sedicesimi. Portarsi a +5 sul secondo posto (attualmente proprio dell’Aek, ritorno in Grecia il 2 novembre) significherebbe la possibilità di dedicare quasi tutte le energie al campionato.
FATTORE TEMPO «Contro Roma e Inter è successo qualcosa di anomalo – racconta Montella –. Meritavamo almeno il pari entrambe le volte. Sono due partite che devono insegnarci ad avere ancora più rabbia, determinazione e convinzione. Nel derby il cinismo di Icardi ha fatto la differenza, Bonucci invece paga caro ogni errore, ma spero sia solo una casualità. Qualche aggiustamento va fatto, ma oggettivamente nelle ultime due partite, seppur a sprazzi, era difficile giocare meglio con tanti giocatori nuovi». Ovviamente il fattore tempo è sempre il parametro di riferimento per qualsiasi riflessione. «Vedo una qualità di gioco sempre più alta e vedo più convinzione. Ma per raggiungere livelli alti c’è bisogno di tempo. Anche il City di Guardiola nel primo anno è arrivato quarto dopo aver speso 200 milioni. Ora hanno altri base e altre conoscenze». L’obiettivo ovviamente è arrivare a quel livello col suo Milan, anche se Vincenzo è realista: «So bene che quando non arrivano i risultati sono a rischio. Però, qualsiasi cosa dovesse succedere, Fassone e Mirabelli hanno la mia totale stima». Testamento? Parrebbe proprio di no. Chi ha visto Montella negli ultimi giorni lo descrive pieno di vita.