Balotelli, assalto a Lazio e Immobile Con i ricordi di... Hollande
Erano ore cariche di tensione e incertezze. In ballo, il destino di milioni di italiani, in balia di spread e speculatori. Con il rischio di subire riforme lacrime e sangue. Come quelle imposte alla Grecia dalla troika composta da Commissione europea, Banca Centrale Europea e Fondo Monetario Internazionale, secondo i diktat della Germania. Insomma, dal Consiglio europeo di fine giugno 2012, a Bruxelles, l’Italia poteva uscire con le ossa rotte. Ma a cambiare il corso degli eventi ci pensò un certo Mario. Anzi due. Non solo Monti, ma soprattutto Balotelli che in quelle stesse ore a Varsavia, all’Europeo, abbattè la favorita Germania con una doppietta (1-2), mandò gli azzurri di Prandelli in finale, mostrando i muscoli al mondo. E caricando di entusiasmo l’omonimo capo del governo che riuscì a imporsi alla Metanto rkel. Retroscena raccontato dall’ex Presidente della Repubblica francese François Hollande al mensile So Foot. Magia del calcio e di un bomber che con il Nizza sfida la Lazio, sognando di salvare di nuovo almeno l’Italia del pallone.
SUMMIT Secondo le cronache dell’epoca per la prima volta l’Italia puntò i piedi. Svolta diplomatica ispirata da Balotelli, come ricorda Hollande: «Nel giugno del 2012, un Consiglio europeo molto importante si svolgeva in contemporanea a Italia-Germania. Angela Merkel era al mio fianco e ogni
sbirciava l’evoluzione del risultato». Una partita in salita per gli azzurri, con due giorni in meno di recupero nelle gambe, e per Monti, indebolito dalla sfiancata economia italiana.
SCINTILLA In campo, dopo lo sfogo dei tedeschi, Balotelli passò al 20’ con un colpo di testa. E di nuovo al 36’ con un tiro di potenza, facendo schizzare in piedi un intero Paese. Mario si tolse la maglia personificando con lo sfoggio dei muscoli l’orgoglio di tutti gli italiani. E così scattò la scintilla pure a Bruxelles, secondo Hollande: «Alla fine Balotelli eliminò la Germania e ciò diede a Monti, che di calcio non se ne intendeva, un’energia supplementare».
SOGNO Insomma, Balotelli dimostrò che l’Italia poteva aver la meglio anche sull’arrogante Germania. E Monti, dopo una serie di rifiuti della Merkel, si trasformò pure lui in Super Mario minacciando di bloccare l’intero piano di crescita e riforme concordato, ottenendo lo scudo anti speculazione che la cancelliera non voleva concedere. Certo, poi la Spagna stravinse in finale (4-0), ma l’Italia aveva comunque ritrovato una certa fierezza. Cinque anni dopo, SuperMario Balotelli sogna di provare di nuovo quelle emozioni e di regalare a se stesso e ai tifosi un Mondiale in Russia.
RHollande racconta il duro vertice Ue e «l’energia di Monti dopo la doppietta di Balo ai tedeschi nella semifinale di Euro 2012»