Dedichiamo a Magni il Museo del Ghisallo
Sono già cinque anni. il 19 ottobre 2012, a quasi 92 anni, moriva Fiorenzo Magni. Icona del ciclismo eroico, era il «Leone delle Fiandre», per la tripletta consecutiva nella Classica del Nord, un campione capace di vincere anche 3 Giri d’Italia in piena epoca Coppi-Bartali.
UN GRANDE Toscano di Prato, Fiorenzo si è trasferito a Monza dove ha vissuto tutta la seconda metà del ‘900 e l’alba del nuovo Millennio. Dopo essere stato grande in bici, lo è stato anche come dirigente (presidente della Lega) e come imprenditore. Inevitabile collegare il suo nome al Museo del Ghisallo, il più grande e prestigioso museo della storia a due ruote che ha fortemente voluto e per il quale si è «speso» in prima persona. Dopo la sua morte, il Museo ha rischiato di chiudere. Per sempre. Grazie all’opera di alcuni appassionati volontari, a cominciare del presidente Antonio Molteni e dalla famiglia Magni, lo spazio espositivo in cima ad una delle salite leggendarie è stato riaperto e si avvia a chiudere un anno record. Dati alla mano, ci sono stati già 13.000 visitatori di cui 8.000 stranieri con un incremento del 30 per cento rispetto al 2016. La giornata record è stata quella del 7 ottobre (si correva il Giro di Lombardia...) con 200 ingressi. A cinque anni dall’addio di Magni, noi della Gazzetta dello
Sport ci sentiamo di lanciare un’idea alla Fondazione che gestisce il Museo: perché non intitolarlo alla memoria di Fiorenzo? Pensate come suonerebbe bene: Museo del Ghisallo-Fiorenzo Magni!