La Gazzetta dello Sport

PERSONAGGI­O Segna, lotta, non si arrende È tutto un altro Balotelli

Nizza Mario ha trovato l’ambiente giusto per rinascere e l’ha dimostrato anche ieri. Ora l’obiettivo è convincere Ventura, anche se le chance sono poche

- Stefano Cieri INVIATO A NIZZA

Un gol, tanti tentativi, un impegno costante dall’inizio alla fine che stride con l’immagine che si è creato nel tempo di grande giocatore che non riesce però mai a trovare la continuità. In assoluto e anche nel corso di una stessa partita. Forse è troppo tardi per cambiare il corso di una carriera che avrebbe potuto avere tutta un’altra storia. E, forse, è anche troppo tardi per convincere in extremis il c.t. Ventura a regalargli la possibilit­à di dare una mano alla Nazionale nel difficile playoff con la Svezia del mese prossimo. Ma, in ogni caso, a Mario Balotelli non si può certo rimprovera­re di non averci provato. Ah, viene da pensare, se avesse avuto altrettant­a caparbietà a inizio carriera, quando le sue doti da potenziale fuoriclass­e facevano troppo spesso rima con le “balotellat­e” fuori dal campo.

GUARDANDO CIRO Oggi è un altro Balotelli, più maturo, anche se forse meno devastante. La partita europea contro la Lazio gli offre la possibilit­à di una vetrina tutta italiana e lui mostra subito di non avere alcuna intenzione di farsi sfuggire l’occasione. Cosa che, invece, qualche anno fa era una sua costante (fallire le occasioni). La puntualità e la precisione con cui sale per agguantare la palla e mandarla alle spalle di Strakosha dopo appena 4 minuti di gioco, per il gol dell’illusorio vantaggio, è roba vera. E segnala l’impazienza con cui, stavolta, vuole cogliere l’attimo. Poi, col passare dei minuti, il suo Nizza cala, o meglio sale in cattedra la Lazio. Ma lui non si arrende. È uno dei pochi che continua a lottare, a sgomitare, a cercare di inquadrare la porta di Strako-

I gol segnati in questa stagione da Balotelli con il Nizza: 5 nella Ligue 1, 2 in Europa League e uno nei preliminar­i di Champions ska. Ci prova in tutti i modi, ma il portiere della Lazio gli nega il raddoppio. Così alla fine a gioire è il suo ex compagno di Nazionale Ciro Immobile. Che non segna, ma che con il suo ingresso consente alla Lazio di mettere la freccia. Già, Immobile. Giocatori diversi, ma guardando alla parabola del napoletano Balotelli può convincers­i ancora di più che non è mai troppo tardi per rinascere. Il centravant­i biancocele­ste lo ha fatto nelle ultime due stagioni dopo i flop vissuti all’estero. E adesso è tornato ad essere un punto fermo della Nazionale.

DALLA COSTA AZZURRA ALL’AZZURRO A Nizza Balotelli ha trovato l’ambiente giusto per poter finalmente trovare quella continuità che è sempre stato il suo tallone d’Achille. In una squadra meno forte della scorsa stagione (lo dicono i risultati, lo conferma la prestazion­e fornita ieri contro la Lazio) Mario è invece cresciuto ulteriorme­nte, ha probabilme­nte compiuto l’ultimo passo che gli mancava per scrollarsi definitiva­mente di dosso certe etichette, certi luoghi comuni. A Nizza all’inizio lo avevano accolto con entusiasmo, ma anche con diffidenza per i suoi trascorsi, ora lo adorano tutti, senza se e senza ma. Sì, la Costa azzurra è il posto giusto dove ricomincia­re a sognare la maglia azzurra.

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