La Gazzetta dello Sport

Europa sempre più giardino della Dea

Ilicic, l’Atalanta domina, spreca, si fa raggiunger­e dall’Apollon poi dilaga con Petagna e Freuler

- G.B. Olivero INVIATO A REGGIO EMILIA VENERDÌ 20 OTTOBRE 2017

Nessuno può rovinare il compleanno della Dea, nessuno faccia arrabbiare l’Atalanta. L’Apollon ha provato a guastare la festa per i 110 anni del club nerazzurro, ma è stato spazzato via da una squadra che si trova sempre più a suo agio anche nel giardino europeo. L’Atalanta ha gestito la partita con la consapevol­ezza di chi è più forte: partenza sprint, vantaggio, raddoppio mancato più volte (e questa è una pecca) e poi, dopo il pareggio dell’Apollon, la reazione tremenda con due reti, una traversa e altre enormi occasioni nel giro di una manciata di minuti. Dopo tre turni l’Atalanta può già fare calcoli e tabelle: in caso di vittoria a Cipro e di contempora­neo pareggio dell’Everton a Lione, Gasperini e la sua banda festeggere­bbero la qualificaz­ione ai sedicesimi con due giornate di anticipo. Sembrava un girone durissimo, merito dell’Atalanta averlo reso morbido come un maglione di cachemire.

QUALITÀ Ieri sera la partita è durata complessiv­amente diciannove minuti: i primi dodici fino al gol del vantaggio di Ilicic e i sette della ripresa tra il 14’ (pareggio di Schembri al primo e ultimo tiro dei ciprioti nello specchio) e il 21’ quando Freuler ha chiuso definitiva­mente la questione con la rete del 3-1. Proprio la reazione all’immeritato

I giocatori mandati in gol in Europa League dall’Atalanta: Ilicic, Freuler, Petagna, Masiello, Cristante e il Papu Gomez che ne ha segnati due.

pareggio dell’Apollon è stata la cosa più bella della serata. L’Atalanta non si è demoralizz­ata e, al contrario, si è scatenata alzando il ritmo, trovando tante diverse linee di passaggio, tirando molte volte ed esaltando la strepitosa serata di Ilicic: un gol, due assist (un gioiello quello di petto per Freuler) e altri suggerimen­ti splendidi che sono stati sprecati da compagni imprecisi. Quando è servito l’Atalanta ha mostrato la sua ricchezza tecnica e tattica.

LEZIONE PREZIOSA I ciprioti (si fa per dire: tra i titolari c’erano tre brasiliani, due portoghesi, due croati, un argentino, un maltese, uno spagnolo, un romeno) hanno impostato una partita ovviamente difensiva. Il tecnico Avgousti ha scelto il 4-1-4-1 per coprire sia le fasce, dove Jakolis e Schembri erano chiamati al doppio lavoro, sia il centro, dove Alef seguiva a uomo Ilicic. Mossa inutile, questa, perché lo sloveno ieri ha sempre saltato il proprio avversario non limitandos­i a muoversi nelle zolle centrali (dalle quali ha servito splendide palle sprecate da Freuler, Petagna e Gomez) ma allargando­si anche a destra per dialogare con Hateboer. Nel primo tempo sarebbe bastata un po’ di precisione in più negli ultimi venti metri per chiudere la partita e questa è una lezione preziosa per i nerazzurri: dopo un’ora di nulla l’Apollon ha imbastito una ripartenza basic rifinita da Jakolis con il cross messo in porta di testa da Schembri. Un’azione, un gol: può succedere, ma contro squadre più forti può essere letale. Contro l’Apollon, invece, è bastato resettare tutto e ripartire: per dieci minuti l’area di Bruno Vale è stata devastata, i nerazzurri arrivavano da tutte le parti. Il gol di Petagna, che ha rimesso in discesa la gara, è importante anche dal punto di vista psicologic­o. Il centravant­i si è sobbarcato il solito grande lavoro, ma è parso demoralizz­ato dopo il grave errore al 17’ del primo tempo: davanti al portiere ha tardato un po’ la conclusion­e e poi si è fatto murare. Gomez ha recuperato dall’infortunio appena in tempo per giocare e comprensib­ilmente non era al massimo. E’ bastato il sontuoso Ilicic per risolvere la questione: adesso il primo traguardo è davvero vicino. Il passaporto della Dea è valido anche per il 2018.

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AFP L’Atalanta festeggia: in Europa due successi in tre partite

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