La Gazzetta dello Sport

Austin, vincere vale il doppio Missione Hamilton: battere Seb e Trump

«Trionfare sarebbe molto significat­ivo anche per ciò che accade qui». Vettel: «Non mi arrendo con una Ferrari così»

- Luigi Perna INVIATO A D AUSTIN (STATI UNITI)

C’è una guerra nella guerra: quella che Lewis Hamilton combatte contro i pregiudizi. Ma è una guerra complicata, con ricadute molto più grandi e rischiose di quelle che si possono affrontare gareggiand­o in pista contro Sebastian Vettel e la Ferrari. Il pilota britannico lo sa. Sa di essere un simbolo per i suoi trionfi mondiali e anche per il colore della pelle. E’ sempre stato così: fin dal giorno in cui ha messo piede in F.1. Perciò diventa prudente, quando alla vigilia del GP degli Usa gli domandano della protesta nera che attraversa lo sport americano, incarnata dall’inchino di Colin Kaepernick, l’ex giocatore di football della Nfl finito su Time (e poi osteggiato) per il suo gesto durante l’inno. «Se ne parla tanto, intendo dire della situazione negli Usa, e anche io ne ho scritto sui social. Conosco molti americani, bianchi e neri, e sostengo questo movimento che sta crescendo, lo considero straordina­rio. Ma sono qui per vincere e puntare al titolo. Voglio evitare distrazion­i».

LUI E DONALD Anche perché Lewis di recente si è già attirato critiche con un tweet infelice sul presidente Donald Trump, colui che ha condannato con più forza le ultime rivendicaz­ioni «black», e perciò non è il caso di insistere. Ma il messaggio è chiaro. Basta l’allusione di Hamilton a quello che significhe­rebbe salire sul podio domenica: «Non ho in mente di fare gesti. Però vincere qui è molto importante per me. E’ la priorità. Soprattutt­o per quello che sta succedendo nel Paese, mi capite?». E così il duello con Vettel si carica anche di valenze metasporti­ve. Secondo Hamilton non è finita, c’è ancora da lottare per mettere in cassaforte il quarto Mondiale, nonostante i 59 punti di vantaggio a 4 GP dalla fine: «La Ferrari ha avuto problemi tecnici nelle ultime due corse, ma mi aspetto che non ne abbia più e che sia molto veloce da qui alla fine. Hanno la macchina per vincere, Seb è stato un avversario indomabile per tutta la stagione, perciò non mollo».

NIENTE BASSI E’ un Hamilton diverso da quello che in passato ha lottato con Rosberg. Più feroce, più concentrat­o e anche più sereno, senza un compagno di squadra che lo insidi nel box. Basta riavvolger­e il film della stagione per capirlo. Finora, a parte il blackout della Russia e la prestazion­e sottotono di Montecarlo legata ai problemi della Mercedes, il britannico non ha avuto passaggi a vuoto, risultando perfetto. Forse il migliore Hamilton visto in dieci anni di carriera. La bella vita, i viaggi transocean­ici, le sfilate di moda e i party con la gente dello «showbiz» ci sono stati comunque. Anche l’altro giorno, a Houston, Lewis non ha perso l’occasione di visitare la Nasa, suo sogno da bambino. Ma in pista, soprattutt­o da Spa-Francorcha­mps in avanti, è stato implacabil­e. «Ho avuto un graduale processo di apprendime­nto della macchina. L’atmosfera creata nel team da Toto (Wolff; n.d.r.) mi aiuta molto. Ma c’entra anche la mia vita privata. Negli ultimi mesi mi sono capitate cose belle che hanno contribuit­o a rendermi felice, facendomi godere di più anche il mestiere di pilota. Compreso un progetto per il futuro top secret. Al Mondiale ci penso tutti i giorni, lo vivo come una missione e se lo vincerò sarà meritato».

OGGI E DOMANI Dall’altro lato del ring c’è un Vettel intenziona­to a rendergli la vita dura, evitando che il finale del 2017 sia una passerella per Lewis. «Le nostre possibilit­à di conquistar­e il titolo sono più ridotte di prima, ma finché ci sarà una chance io ci proverò — afferma il ferrarista —. Abbiamo la macchina per vincere le prossime gare e siamo il team che ha fatto più progressi quest’anno, anche se nessuno se lo aspettava. A volte si spinge troppo e a volte si pagano errori commessi in precedenza. Dobbiamo evitare che si ripetano certi problemi (i k.o. tecnici di Malesia e Giappone;

n.d.r.). Ma c’è ancora tanto potenziale inespresso, molte novità in arrivo e ottime idee per l’anno prossimo. Niente panico. Pensiamo solo a spingere: io come pilota e Maurizio (Arrivabene; n.d.r.) con la squadra a Maranello».

Il leader iridato sibillino sulla protesta degli atleti di colore: «Sostengo il movimento ma niente distrazion­i»

 ?? COLOMBO ?? Lewis Hamilton scruta l’orizzonte americano: il Mondiale si avvicina?; Simulazion­e di pit stop al box Ferrari; Sebastian Vettel illustra il tracciato di Austin durante un’intervista 1. 2. 3. 2
COLOMBO Lewis Hamilton scruta l’orizzonte americano: il Mondiale si avvicina?; Simulazion­e di pit stop al box Ferrari; Sebastian Vettel illustra il tracciato di Austin durante un’intervista 1. 2. 3. 2
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