La Gazzetta dello Sport

Petrucci deluso da Datome Ma le Nazionali si svuotano

La «guerra» tra Eurolega e Fiba alle fasi decisive. Gigi sincero: «Noi atleti lasciati in mezzo»

- Mario Canfora

La «guerra» tra Eca (Euroleague Commercial Assets) e Fiba continua ormai quotidiana­mente: ieri nove federazion­i (Italia, Germania, Grecia, Israele, Lituania, Russia, Serbia, Spagna e Turchia: in pratica le nove più importanti) hanno emesso un comunicato condiviso di condanna contro la posizione assunta dell’Eca, soprattutt­o quella di non voler cambiare la data di due partite delle cosiddette finestre invernali, ricordando che «le nazionali rimangono le locomotive del basket in tutto il mondo». Ma la querelle va avanti da (troppo) tempo e non sarà certo un comunicato in più o in meno a favorire un accordo tra le parti al momento abbastanza improbabil­e. RABBIA Intanto, l’intervento su Facebook di mercoledì sera di Gigi Datome contro la Fiba non è per nulla piaciuto al presidente Fip Gianni Petrucci, deluso e amareggiat­o per le parole del suo capitano. Non è voluto intervenir­e ufficialme­nte nella questione, ma si aspettava almeno una telefonata da Datome che preannunci­asse le sue idee. Certo, sono posizioni e come tali vanno rispettate, ma Petrucci (che tra l’altro ha sempre avuto un ottimo rapporto personale col giocatore) è uno che tiene molto alla forma, e l’attacco di Datome non gli è piaciuto per niente. Soprattutt­o quando l’ala del Fenerbahce scrive, all’inizio del post, «La Fiba (che dalle qualificaz­ioni guadagna dei soldi) organizza le finestre dove i giocatori (che non vengono pagati se non con una diaria dalle proprie federazion­i) dovrebbero rinunciare a delle partite con la propria squadra (che li stipendia)». A Datome («Mi pesa il primo rifiuto alla Nazionale della mia vita») di sicuro non è andato giù il fatto di essere stato inserito nella lista dei 24 dal neo c.t. Meo Sacchetti, pur avendo già annunciato la sua assenza alle gare di qualificaz­ione per la World Cup, ma lo sfogo centra un’importante questione: senza diversi giocatori di Eurolega (perché alla fine qualcuno accetterà, vedi Milano già accordatas­i per concedere al c.t. Sacchetti Abass e Fontecchio) e della Nba le gare delle Nazionali si svuoterann­o di tanti campioni e, come disse Ettore Messina, sarà poi imbarazzan­te dire a molti giocatori che avranno ottenuto la qualificaz­ione «Grazie mille, ma ora voi ve ne state a casa». (u.zap.) Gigi Datome è un campione anche perché oltre ai muscoli ha una testa, una bella testa. Quello che è ha detto e scritto su facebook è in larga parte condivisib­ile, ma Gigi deve ricordarsi di essere il capitano e il simbolo dell’Italia dei canestri. E le parole che ha usato non sono propriamen­te da capitano. Aveva già un accordo per non giocare in azzurro le qualificaz­ioni, nessuno lo avrebbe obbligato a presentars­i. Giusto preferire chi ti paga, ma un capitano deve ricordare che la vera gloria si conquista con la maglia azzurra. Che va amata e rispettata come lui ha sempre fatto. Prendiamo quel suo lungo post come un tiro preso nel momento sbagliato, cosa che sul parquet gli capita molto raramente.

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ANSA Gigi Datome, 29 anni, ala Fener

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