La Gazzetta dello Sport

Vincenzo se la cava Senza capitano ritrova la squadra

Probabile condotta antisporti­va e doppio stop. Rosi: «Mi ha colpito». Il caso capitano

- Alessandra Gozzini MILANO

Alla fine, direzione garage di San Siro, Bonucci e Rosi escono a debita distanza, non intrecciat­i come in partita, e soprattutt­o con l’ordine invertito: prima Rosi, un quarto d’ora prima delle sei, e poi Bonucci, venti minuti più tardi. Rosi esce da solo, beauty in mano e cerottone sulla fronte. «Scusa Aleandro, qualcosa da dichiarare?». «Non ho l’autorizzaz­ione per parlare». «Ma la gomitata c’era?». «E che non si vede???». Il cerotto bianco in testa, sempre secondo la ricostruzi­one del genoano, copre cinque punti di sutura. Quando passa Leo, zaino in spalla, c’è l’addetto alla comunicazi­one a scortarlo: non una parola.

SQUALIFICA In partita Leo e Rosi erano stati molto più vicini, un po’ troppo secondo l’arbitro Giacomelli. Succede tutto dopo ventidue minuti dal via: Calhanoglu si incarica di una punizione dalla sinistra. Bonucci, come consuetudi­ne, sale per colpire di testa: mancherà il pallone, che scivola sul fondo, ma non Rosi. Entrambi hanno il gomito alto e largo, quello del difensore rossonero, in corsa verso la palla, si carica però verso il volto dell’avversario che resta a terra sanguinant­e. L’episodio merita il rallenty Var e mentre Giacomelli consulta il monitor Bonucci si solleva la maglietta e si copre il viso per asciugare il sudore. Quando la 19 è tornata giù trova il rosso mostrato dall’arbitro: Leo sembra sinceramen­te sorpreso. Le norme dicono che prenderà minimo due giornate di squalifica perché il gesto dovrebbe essere inquadrato come condotta gravemente antisporti­va. Potrebbe aggiungers­i un altro turno di stop, il terzo, o ancora di più se nel referto arbitrale il gesto venisse descritto come condotta violenta. Con due giornate il Milan incasserà, altrimenti presenterà il ricorso con motivazion­i tutto sommato facilmente dimostrabi­li, per esempio il fatto che non ci sia premeditaz­ione. Oggi si saprà, ma sono praticamen­te certe le assenze forzate contro Chievo, mercoledì, e nella gara da ex con la Juve di sabato. Allegri, l’allenatore con cui a Torino il feeling era scarsissim­o, ha una buona parola: «Avrei voluto vederlo in campo contro di noi». Poi Buffon, per sette anni capitano del capitano: «Leo è un campione, tornerà decisivo e a me fa stare sereno sapere che sabato non ci sarà».

FASCIA E FORZA La fascia rossonera è oggi annodata intorno al bicipite di Bonucci, anche se non così stretta: dopo la sconfitta contro la Sampdoria pare che Leo l’abbia data indietro e vincolata alla volontà dello spogliatoi­o che, si narra, non lo ha mai visto davvero di buon occhio. Indiscrezi­oni, mentre il peso dei gradi sembrava davvero caricarlo di troppe pressioni: «Se il problema sono io, la fa-

scia è qui». Ma visto che ha spalle larghe, gli è rimasta al braccio. Rispetto alla Juventus c’è poi un’altra differenza: l’ex bianconero era abituato a una metodologi­a di allenament­i basata sulla forza, particolar­ità che non ha ritrovato a Milanello. Poco convinto dalla tabella dell’ex preparator­e atletico Marra, Leo è stato più convincent­e quando c’era da spingere la società a dotare il centro sportivo di macchinari che sviluppass­ero questo tipo di lavoro. Infine stanco per i troppi impegni avrebbe chiesto il riposo con l’Aek: non accordato.

SILENZIO Bonucci ieri è rimasto in silenzio. Dopo aver finito di vedere la partita da uno dei palchi vicino alla panchina è sceso nello spogliatoi­o: era ovviamente dispiaciut­o ma le scuse si riservano a un fatto intenziona­le e per Leo quello con Rosi era uno scontro di gioco, più o meno ruvido, ma involontar­io. Silenzio anche sui social dove dopo ogni partita, che finisca in trionfo o con una sconfitta, è abituato a commentare: lo stesso è finito nel mirino virtuale dei tifosi. Da questo punto di vista sembra tornato indietro nel tempo, per esempio al primo anno di Juve quando riceveva fischi e un’altra espulsione diretta, fin qui l’unica in carriera, contro l’Udinese. Un altro rosso, ma per doppio giallo, era arrivato a marzo 2012 in Bologna-Juve. Poi Leo si era rialzato e senza mai più cadere.

 ??  ?? 2 ESPULSO Al 25’ p.t. Leo Bonucci rifila una gomitata ad Aleandro Rosi Il terzino genoano giace a terra ferito dopo lo scontro L’arbitro Giacomelli espelle il milanista: terza espulsione in A (rosso diretto in Juve-Udinese del 30 gennaio 2011, doppia...
2 ESPULSO Al 25’ p.t. Leo Bonucci rifila una gomitata ad Aleandro Rosi Il terzino genoano giace a terra ferito dopo lo scontro L’arbitro Giacomelli espelle il milanista: terza espulsione in A (rosso diretto in Juve-Udinese del 30 gennaio 2011, doppia...
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