Super-Dries rimonta il Genoa Il Napoli soffre, ma torna primo
Adel Taarabt, 28 anni, al 4’ del primo tempo con un diagonale batte Reina L’esultanza di Dries Mertens, 30 anni, dopo la punizione che è valsa il pari del Napoli al 14’ del primo tempo Il capolavoro del belga: lancio da 30 metri addomesticato col destro e gol di sinistro sotto la traversa
Il Napoli si riprende la cima della classifica, lasciata in custodia all’Inter per una notte. È stata la vittoria dell’alta qualità di Mertens — risvegliatosi dal torpore in cui l’aveva scaraventato il rigore fallito a Manchester — e della capacità di soffrire. Quest’ultima è la vera novità del terzo anno dell’era Sarri. Il Napoli ha imparato a restare attaccato alle partite, quando le partite a sprazzi gli si rivoltano contro. Forse un anno fa una gara del genere l’avrebbe pareggiata. Il Genoa merita l’onore delle armi per come ha iniziato e per come ha finito il match. Combattività, corsa, coraggio: Juric ha perso, ma ha ritrovato la squadra e i valori fondanti del club. Non ci può essere Genoa senza la voglia di solleticare i limiti e di superarli, vale più questa sconfitta del triste 0-0 raccattato a San Siro in superiorità numerica. Aver tenuto testa al Napoli delle meraviglie equivale a un certificato di idoneità alla Serie A.
NUOVO INIZIO Spirito di vecchio Genoa. Nei primi minuti il Grifone è volato alto, vicino al sole del bel gioco. Aggressività a tavoletta: Rigoni e Taarabt tra le linee a sporcare il primo palleggio del Napoli, Laxalt filante sulla sinistra con Hysaj in difficoltà forse perché non uso a essere puntato. Subito il gol genoano, inatteso e imprevedibile, con Taarabt spedito da Galabinov a scappare via sul filo del fuorigioco. Il nuovo inizio rossoblu è durato per un po’. Se Koulibaly diventa il primo «play» dei sarriani, fluidità e scorrevolezza ne risentono e qualche volta può capitare di incagliarsi e di ritrovarsi scoperti: è successo in partenza, quando il mordente genoano ha costretto gli azzurri ad appoggiarsi troppo sul senegalese. Soltanto che il Napoli resta il Napoli, squadra di risorse tattiche raffinate e di cifra tecnica superiore. A scompigliare la difesa rossoblù sono stati gli inciuci e gli interscambi tra Mertens e Insigne: se il primo tagliava dal centro a sinistra, e il secondo viceversa, Rossettini e Izzo andavano in confusione. Non appena il Genoa ha un po’ rifiatato, nel momento in cui Rigoni e Taarabt hanno preso respiro dal pressing indiavolato, è venuta fuori la personalità del giovane Diawara in cabina di regia — a quel punto Koulibaly è ritornato a dedicarsi in esclusiva alle sue incombenze di difensore — e si è imposta la