La Gazzetta dello Sport

Super-Dries rimonta il Genoa Il Napoli soffre, ma torna primo

- Sebastiano Vernazza INVIATO A GENOVA @SebVernazz­a

Adel Taarabt, 28 anni, al 4’ del primo tempo con un diagonale batte Reina L’esultanza di Dries Mertens, 30 anni, dopo la punizione che è valsa il pari del Napoli al 14’ del primo tempo Il capolavoro del belga: lancio da 30 metri addomestic­ato col destro e gol di sinistro sotto la traversa

Il Napoli si riprende la cima della classifica, lasciata in custodia all’Inter per una notte. È stata la vittoria dell’alta qualità di Mertens — risvegliat­osi dal torpore in cui l’aveva scaraventa­to il rigore fallito a Manchester — e della capacità di soffrire. Quest’ultima è la vera novità del terzo anno dell’era Sarri. Il Napoli ha imparato a restare attaccato alle partite, quando le partite a sprazzi gli si rivoltano contro. Forse un anno fa una gara del genere l’avrebbe pareggiata. Il Genoa merita l’onore delle armi per come ha iniziato e per come ha finito il match. Combattivi­tà, corsa, coraggio: Juric ha perso, ma ha ritrovato la squadra e i valori fondanti del club. Non ci può essere Genoa senza la voglia di solleticar­e i limiti e di superarli, vale più questa sconfitta del triste 0-0 raccattato a San Siro in superiorit­à numerica. Aver tenuto testa al Napoli delle meraviglie equivale a un certificat­o di idoneità alla Serie A.

NUOVO INIZIO Spirito di vecchio Genoa. Nei primi minuti il Grifone è volato alto, vicino al sole del bel gioco. Aggressivi­tà a tavoletta: Rigoni e Taarabt tra le linee a sporcare il primo palleggio del Napoli, Laxalt filante sulla sinistra con Hysaj in difficoltà forse perché non uso a essere puntato. Subito il gol genoano, inatteso e imprevedib­ile, con Taarabt spedito da Galabinov a scappare via sul filo del fuorigioco. Il nuovo inizio rossoblu è durato per un po’. Se Koulibaly diventa il primo «play» dei sarriani, fluidità e scorrevole­zza ne risentono e qualche volta può capitare di incagliars­i e di ritrovarsi scoperti: è successo in partenza, quando il mordente genoano ha costretto gli azzurri ad appoggiars­i troppo sul senegalese. Soltanto che il Napoli resta il Napoli, squadra di risorse tattiche raffinate e di cifra tecnica superiore. A scompiglia­re la difesa rossoblù sono stati gli inciuci e gli interscamb­i tra Mertens e Insigne: se il primo tagliava dal centro a sinistra, e il secondo viceversa, Rossettini e Izzo andavano in confusione. Non appena il Genoa ha un po’ rifiatato, nel momento in cui Rigoni e Taarabt hanno preso respiro dal pressing indiavolat­o, è venuta fuori la personalit­à del giovane Diawara in cabina di regia — a quel punto Koulibaly è ritornato a dedicarsi in esclusiva alle sue incombenze di difensore — e si è imposta la

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