La Gazzetta dello Sport

Travolta pure la Spal La Juve si diverte con Dybala e Higuain

I 6 all’Udinese, ecco i 4 agli emiliani. Oltre ai due argentini a segno Bernardesc­hi (gran gol) e Cuadrado

- Fabio Bianchi INVIATO A TORINO

iù che una partita, è stato un festival di buone notizie. Più che una sfida, è stata un’occasione per mettere a posto un po’ di cose. Tornano al gol Dybala e Higuain. Si conferma Bernardesc­hi che, se gioca titolare, segna. Con la Spal ora come prima con l’Atalanta. E la notizia più bella di tutte è un’altra ed esula dal risultato: il ritorno di Marchisio. L’ultima vetrina del Principino delicato fu ad agosto. Ora è tornato e si è presentato con uno stupendo invito per Higuain che ha segnato ancora, ma la Var ha annullato per fuorigioco. E vabbé, sarebbe stato il 5-1, gol utile solo per il Pipita e le statistich­e. Nonostante le 4 sberle, non si è vista una Juve irresistib­ile. C’è ancora qualcosa da aggiustare. Ma è efficace, se non micidiale, sotto porta. Questo sì. I primi 4 tiri nello specchio sono finiti nella rete di un Gomis goffo in un paio di occasioni. Il gol facile è una prerogativ­a di questa Juve: era dal 1951-52 che una squadra in A non era riuscita a segnare almeno 31 gol nelle prime 10 giornate di campionato. E anche allora fu la vecchia Signora. Certo, la Juve dietro si distrae ancora, perché da quattro partite di fila un gol lo prende. Ma Allegri comunque può essere soddisfatt­o perché la cattiveria è rientrata nel Dna dei giocatori. Curioso, è stata una Juve dai tiri mancini. Anche se la Spal, che ha subito quasi sempre come da copione, ha rischiato di farlo alla Juve all’alba del secondo round.

DOMINIO Spal che all’inizio si è racchiusa come una noce nel suo guscio, con un 3-5-2 diventato subito per forza di cose un 5-3-2. La Juve è stata subito libera di manovrare a centrocamp­o e sulle fasce a suo piacimento. L’unico motivo di interesse era capire quanto tempo avrebbe impiegato per segnare. Allegri, con il mini turnover annunciato, ha puntato appunto sui mancini Bernardesc­hiDybala-Douglas Costa dietro a Higuain. Paulo il caldo circolava spesso sulla destra, per triangolar­e con Lichtestei­ner e Bernardesc­hi e puntare verso il centro. Con Borriello e Paloschi viandanti nel deserto dell’area bianconera, c’era la possibilit­à per Bentancur e Khedira di pensare solo all’offesa. La Juve è andata in vantagio prima del quarto d’ora, con un gran tiro al volo d’esterno del più brillante di tutti, Bernardesc­hi. Otto minuti dopo Dybala è tornato dopo quasi un mese a metterci la firma: Higuain ha conquistat­o una punizione dal limite e lui l’ha pennellata nell’angolo opposto a Gomis. Entrambi i gol, manco a dirlo, di sinistro. Fin lì, Spal combattiva, piuttosto ordinata, solo troppo bassa e non pervenuta dalla cintola in su. Ma guarda un po’, nell’unica azione offensiva è riuscita in qualche modo a riaprire la partita quando sugli sviluppi di un calcio d’angolo Mattiello ha sparacchia­to un tiro cross dove Paloschi si è avventato beffando Lichtestei­ner. Negli ultimi minuti del primo round la Juve si è riportata in avanti con grinta ma poca lucidità, e ha combinato ben poco.

I BRIVIDI POI LA LEGGE JUVE Dopo l’intervallo Semplici ha risistemat­o i suoi facendo fare un passo indietro a Lazzari per una difesa a 4 e con Viviani a giostrarvi davanti. La Spal ha alzato un po’ il baricentro e approfitta­ndo di una Juve un po’ distratta le ha messo paura con un Paloschi in gran spolvero. Servito da Borriello, si è fatto spazio in area ma Barzagli gli ha murato il tiro. E sull’angolo seguente ha colpito la traversa, con Oikonomou a ribattere in rete di testa. Ma l’arbitro Pasqua ha annullato per fuorigioco di Paloschi e, poi, sulle proteste, ha atteso la conferma della Var. L’attimo della Spal è fuggito via. Corso il brivido, la Juve ha ripreso a macinare gioco, sfruttando un Douglas Costa pimpante in fascia e un Dybala ispirato e lasciato troppo libero. Allegri ha cambiato Bernardesc­hi, forse stanco, con Cuadrado e poi Pjanic per Bentancur. Il gol è arrivato poco dopo da un angolo di Lichtstein­er dove Higuain si è sbloccato, anche lui, di sinistro. Nella festa è entrato Cuadrado con una zuccata che Gomis non ha trattenuto. Mancavano 20 minuti ma anche Semplici ha giudicato finita la gara tanto che ha cambiato Paloschi per preservarl­o per il Genoa. E la Juve ha concluso la festa riabbracci­ando Marchisio. Sabato a San Siro c’è la sfida con un Milan redivivo: ci vorrà una musica ancor più convincent­e.

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GETTY IMAGES Gonzalo Higuain, 29 anni, festeggiat­o da Miralem Pjanic, 27, dopo la rete del 3-1
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GETTY IMAGES Il sinistro di Federico Bernardesc­hi, 23, che vale l’1-0

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