La punizione di Paulo e il ritorno del Pipita Così s’è ritrovata l’HD
Due argentini a segno insieme, Allegri li loda: «Gonzalo era stato grande, mancava solo il gol. E che sinistro Dybala»
Stavolta tra sé e il portiere c’era una barriera da scavalcare. E niente istanti sospesi ad aspettare la sentenza del Var: Paulo Dybala ieri ha ritrovato il suo ecosistema lontano da quel dannato dischetto, ha allontanato con una punizione tagliente i cattivi pensieri. Veniva da due rigori sbagliati nel tramonto delle sfide contro Atalanta e Lazio e l’errore era sempre arrivato dopo un lungo intervento della tecnologia: ieri è stato tutto più spontaneo e naturale, punizione diretta e palla in rete. Perché in fondo è quello che è mancato in questo momento buio dentro e fuori dal campo: Paulo, semplice e istintivo, non è quello che trema per un rigore, ma è il campione dalla faccia pulita che la Signora ha eletto come simbolo. Ha solo bisogno di tranquillità per ritrovare se stesso e segnare ancora e ancora, preferibilmente su punizione: ne ha messe tre in questa stagione, più di chiunque altro nei campionati top. Lontano da carte bollate e polemiche, si nutre di gesti semplici, come una corsa sotto la curva che chiama il suo nome. La stessa che si sgola quando anche Higuain mette il sinistro del 3-1 che stronca la rimonta tentata dalla Spal. Il destino dell’H è così finalmente tornato ad essere legato a quello della D e i due argentini hanno esultato insieme come ai bei tempi. Anche l’arrabbiatissimo Allegri ha accennato un sorriso sulla coppia: «Gonzalo è stato grande anche nelle ultime partite, gli mancava solo il gol. Paulo ha segnato una bella punizione». VECCHIO PAULO Gli avvocati di Dybala si incontreranno con quelli dello sponsor che gli ha fatto pervenire a Vinovo una lettera: c’è il rischio di una causa milionaria, frutto avvelenato dello strappo col precedente procuratore. Non la situazione migliore per divertirsi in campo, anche se adesso Paulo è felice di aver riunito l’intera famiglia nel suo entourage. Ieri, però, con quel calcio piazzato, potrebbe avere ritrovato la strada da cui aveva temporaneamente sterzato: non è certo ai livelli celestiali dei dieci gol in sei partite di inizio anno, ma questo è il 13° centro e la sensazione mancava dal recupero del derby col Toro del 23 settembre. In più, la conferma di essere un virtuoso della materia: ha segnato 7 gol su punizione diretta in A con la Juve, da quando si veste di bianconero è quello che ne ha trasformate di più in campionato.
NORMAL PIPA Era più fresca la gioia del Pipita, datata 1° ottobre a Bergamo, ma a dare coraggio al centravanti erano arrivate carezze da ogni parte: Allegri sempre pronto a elogiare la sua crescita di forma, Buffon che voleva mandare in loop a Vinovo il video del suo sacrificio senza gol a Udine. Ieri, senza incantare, ha comunque «normalizzato» una partita che poteva prendere un crinale pericoloso: non è certo banale il tocco del 3-1. Quello del 5-1, su assist del redivivo Marchisio, glielo ha tolto un fuorigioco. Di certo, è questa gente che lo ispira: quattro degli ultimi 5 gol di Higuain in A sono arrivati all’Allianz. L’aria di casa aiuta, ma aiuterà di più il vero Dybala che ora si intravede.