La Gazzetta dello Sport

Bernardesc­hi-Costa La bella novità sono i nuovi esterni alti

- Fabio Licari

Nel prevedibil­e turnover infrasetti­manale di Allegri la novità sono gli esterni alti. Bernardesc­hi (a destra) e Douglas Costa (sull’altro versante), per la prima volta titolari assieme, prendono il posto di Cuadrado e dello squalifica­to Mandzukic, con Dybala-Higuain sempre al centro. Naturalmen­te, per le diverse caratteris­tiche individual­i, l’interpreta­zione non può che essere più offensiva. Ma c’è da tener conto della modestia della Spal che oltretutto si dispone subito molto chiusa, con il primo obiettivo di non subire gol, «obbligando» i bianconeri a restare altissimi (il baricentro medio è di oltre 54 metri).

INTESE TRA ESTERNI Douglas Costa certo non può replicare la doppia fase e la fisicità del croato in copertura: ma con la sua velocità innesca diverse azioni d’attacco, e soprattutt­o incrocia tagliando verso il centro (movimento frequente ma ieri più concreto). A destra Bernardesc­hi offre meno velocità del colombiano, meno profondità, ma ha più propension­e per lo scambio stretto con Dybala che spesso si allarga a sinistra. Interessan­ti sono le intese con gli esterni bassi: sia Alex Sandro sia Lichtstein­er, infatti, si spingono in attacco ma piuttosto che sovrappors­i sugli esterni scelgono spesso di accentrars­i, attirando i marcatori e tentando così di allargare gli spazi davanti.

BERNA LA SPUNTA Bernardesc­hi all’inizio non ha vita facilissim­a con Mattiello (ex juventino e ancora di proprietà bianconera) che la mette sul ritmo, la sua arma migliore. Ma la spunta in virtù di una condizione ritrovata e, soprattutt­o, del grande colpo d’istinto che sblocca il risultato. Lichtstein­er supporta la manovra dal centro, lottando con più lucidità delle precedenti uscite, anche se poi il gol concesso a Paloschi guasta un po’ la serata. Douglas Costa ha accelerazi­oni improvvise, ogni tanto mostra la sua anarchia allungando­si il pallone e andando a recuperarl­o: potrebbe essere l’arma in più se imparasse a disciplina­rsi, diventando meno frenetico ma più concentrat­o nelle azioni cruciali.

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