Di Francesco: «Vorrei soffrire un po’ di meno...»
Della Roma: «Per diventare grandi bisogna essere più cinici». Perotti: «In passato gare così non le vincevamo»
Aforza di sporcarle, queste vittorie, si rischia di perdere di vista quella ricerca del gioco e del senso estetico che la Roma e Di Francesco s’erano messi in testa di inseguire. L’equilibrio è difficile, Perotti dice che «in passato partite così non le avremmo vinte». Forse vale come un complimento. Ma se a Torino domenica scorsa l’1-0 aveva un peso specifico notevole, quello con il Crotone sa un filo di passo indietro nell’autostima, se non di gruppo, quantomeno di alcuni elementi. Flash di serata: i soliti due pali (11 in 9 partite), un Kolarov ancora a suo modo decisivo con il rigore conquistato e l’esordio un po’ così di Karsdorp, che in diverse occasioni durante il match si è piegato su se stesso quasi a voler controllare il ginocchio operato. Il resto sono tre punti, la metà di quelli che Di Francesco aveva chiesto tra Crotone e Bologna: «Ma avremmo dovuto far meglio in fase offensiva per chiudere la partita – ha commentato il tecnico giallorosso –. È vero, abbiamo colpito due pali, ma potevamo esser più determinati sotto porta. Le partite non si vincono mica con il budget, ma con la mentalità, a volte anche di misura e in sofferenza. Di sicuro questa Roma sta crescendo sotto il profilo difensivo, siamo il miglior reparto del campionato, il dato è importante. È chiaro che anch’io vorrei soffrire di meno e segnare qualche gol in più. Per diventare grandi, però, bisogna essere cinici. E mi auguro che alla fine anche noi saremo in corsa a giocarci lo scudetto».
TURNOVER Chissà che per una volta non abbia inciso negativamente la legge del turnover: «Non è un rischio, perché a me piace vedere una squadra che cresce insieme, non solo un singolo che migliora – ancora l’allenatore –. Devo osare, portare diversi uomini nelle migliori condizioni. Da qui a martedì giochiamo tre partite, è impossibile fisicamente far disputare tutte le gare sempre agli stessi. S’è visto Karsdorp, che non giocava da cinque mesi. Schick? Non è ancora pronto, non era in condizione di entrare, magari la prossima con il Bologna lo vedremo per uno spezzone di partita: è insieme con Defrel un’alternativa a Dzeko».
I GOL CHE ARRIVERANNO Poi Di Francesco ha speso qualche parola sul centrocampo: «Nainggolan segna poco? Ha preso anche qualche palo e avuto diverse occasioni. Nell’intervallo avevo chiesto alle due mezzali di accompagnare di più, nel secondo tempo l’hanno fatto. Ma i gol importanti arriveranno quando serviranno, certo è vero che dobbiamo essere più incisivi con i centrocampisti». Più puliti, forse, e meno sporchi.