La Gazzetta dello Sport

Atalanta, tris spettacolo Verona sempre più giù

Gol a testa annullato dalla Var, i nerazzurri volano nella ripresa: le reti di Freuler, Ilicic e Kurtic affondano Pecchia, al 6° k.o. stagionale

- Nicola Cecere INVIATO A BERGAMO

Josip Ilicic, 29 anni, esulta dopo il 2-0

Finisce in trionfo per l’Atalanta un match che a fine primo tempo doveva essere già sul 3-0. Ma per il Verona... Eh sì, gli ospiti hanno gettato al vento 45’ impostati sul contropied­e che hanno visto i nerazzurri di casa cozzare contro un muro invalicabi­le salvo pagare dietro gli spazi lasciati allo sgusciante Verde (uomo ovunque) e tappati alla fine un paio di volte da Caldara (che murava tiri ravvicinat­i di Cerci e Kean) e un altro paio di volte dal portiere Gollini — tra l’altro ex Verona — reattivo soprattutt­o su Kean. Il giovane attaccante, preferito a Pazzini proprio per l’impostazio­ne tattica data da Pecchia (serviva uno forte in progressio­ne), ha però sbagliato quello che un attaccante non può sbagliare, cioè tre occasioni facili-facili. E per giunta, dopo l’errore più eclatante ha toccato sulla linea bianca un tiro di Verde già diretto in gol: la Var ha perciò annullato il meritato vantaggio gialloblu.

TOC-TOC L’Atalanta, che ha ripresenta­to il Papu, aveva in precedenza bussato due volte alla porta di Nicolas. Nella prima circostanz­a una spettacola­re La spaccata di Jasmin Kurtic, 28, per il 3-0 acrobazia del rientrante Toloi ha obbligato il portiere ospite alla prodezza; nella seconda Cornelius ha avuto l’unico guizzo della sua grigia serata mettendo in mezzo sul piede dell’accorrente Freuler (33’) che da due passi spingeva dentro un gol cancellato poi dal Var per fuorigioco millimetri­co proprio di Cornelius. Sul campo era impossibil­e accorgerse­ne e difatti i giocatori ospiti non avevano aperto bocca.

CHE ORRORI Kean è un ragazzo del 2000 e perciò non gli si può gettare la croce addosso. Però ha commesso errori di mira davvero inaccettab­ili a questi livelli: deve allenarsi meglio. L’assistenza di Cerci (due volte) lo ha liberato al tiro agevole: beh, la prima volta ha sparato alto, la seconda ha centrato lo specchio ma la sua conclusion­e non aveva la potenza necessaria a superare il reattivo Gollini. Da rodersi il fegato è il terzo sbaglio su un cross radente dalla sinistra: invece di impattare la sfera incrociand­o è andato col piatto giusto sul lato che il portiere poteva coprire. E difatti Gollini respinge. Ma il pallone resta in area, a portata del mancino di Verde: tiro immediato diretto in rete e ancora Kean a rovinare tutto... E qui non ci sarebbe stato bisogno della Var perché il fuorigioco La festa di Gollini e Caldara era evidente a occhio nudo.

IL PASTICCIAC­CIO Dopo gli sprechi del giovane Kean a lanciare l’Atalanta arriva in avvio di ripresa un pasticciac­cio di capitan Bessa che al limite della sua area ha provato a dribblare Gomez salvo impappinar­si nel contrasto: pallone che schizza in una zona dove arriva il treno Freuler e stavolta non c’è il fuorigioco a cancellare la sua rete. A questo punto Verona in ginocchio e Atalanta in cattedra. Gasperini spinge i suoi, che si scatenano. Dieci minuti di fuoco portano al raddoppio di Ilicic con gran sinistro dal limite, poi il tecnico di casa ordina il coprifuoco cambiando sistema di gioco mentre Pecchia cerca in panchina (molte le defezioni tra i veneti) le risorse della disperazio­ne. Il risultato è la terza rete di Kurtic e l’ennesimo sbaglio a tu per tu con Gollini commesso stavolta da Zaccagni, il sostituto di Kean... L’Atalanta così si rilancia in grande stile, il Verona non riscatta il derby e attende l’Inter. Setti conferma Pecchia e la squadra si conferma in netta crescita. Però dopo gli ambiziosi nerazzurri di Bergamo trovare gli scatenati nerazzurri di Milano non è certo il massimo...

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