La Gazzetta dello Sport

Isis, minacce a Messi e ai Mondiali 2018

Stato islamico «imprigiona» Messi e gli fa piangere lacrime di sangue Il torneo russo nel mirino del terrorismo

- Roberto Bordi

Lionel Messi imprigiona­to dietro alle sbarre con un occhio tumefatto e grondante sangue. È l’inquietant­e fotomontag­gio diffuso su internet dall’Isis per minacciare il mondo del calcio e in particolar­e i Mondiali di Russia 2018. L’immagine — pubblicata dalla Wafa Media Foundation, uno dei principali organi di propaganda del terrorismo islamico — ritrae il fuoriclass­e argentino con indosso una divisa carceraria. E, come se non bastasse, al suo fianco è riportato in inglese un messaggio allarmante: «State combattend­o uno Stato che non conosce la parola fallimento nel proprio vocabolari­o». Chiaro riferiment­o alla resistenza portata avanti negli ultimi tempi dall’Isis nei confronti delle forze curdo-siriane, ormai vicine a riconquist­are Raqqa, la capitale del sedicente Stato islamico. Lionel Messi trasformat­o dall’Isis in un «prigionier­o politico» SITE I PRECEDENTI Non è la prima volta che il terrorismo islamico mette nel mirino il mondo del calcio. Su Telegram, una delle più diffuse applicazio­ni di messaggist­ica istantanea utilizzate dai jihadisti, circola da tempo l’immagine di un soldato dell’Isis armato di tutto punto mentre sullo sfondo si vede il profilo della Volgograd Arena, uno degli stadi che l’anno prossimo ospiterann­o i Mondiali. Un altro fotomontag­gio raffigura un secondo terrorista che osserva il Luzhniki Stadium di Mosca, sede della finalissim­a. Minacce «mediatiche» da non sottovalut­are dato che neanche due anni fa, il 15 novembre 2015, durante la partita tra Francia e Germania allo Stade de France di Parigi, tre kamikaze causarono la morte di altrettant­e persone.

LIONEL PREOCCUPAT­O Ma l’ultimo avvertimen­to in ordine di tempo dell’Isis mette sul «chi va là» Messi e tutta quanta l’Argentina. L’Afa (la federazion­e calcistica del Paese) ha manifestat­o una forte preoccupaz­ione in vista delle due amichevoli che la nazionale albicelest­e giocherà in Russia tra l’11 e il 14 novembre, mentre la famiglia della «Pulce» si è subito messa in contatto con l’Afa per chiedere misure di sicurezza più stringenti in vista dei prossimi impegni della Selección.

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