La Gazzetta dello Sport

Si scrive B, si legge gol E’ l’addio al catenaccio

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Attaccanti molto più forti o difensori troppo più scarsi? Allenatori che hanno trovato nuove idee nella fase offensiva o che trascurano quella difensiva? E se fosse una classifica così corta che ti invoglia a rischiare di più, male che vada perdi e non cambia nulla? Forse non c’è un motivo specifico, o forse sono tutti questi messi insieme. La certezza sono i 342 gol, il massimo negli ultimi 10 anni. Per un campionato apertissim­o.

Il dato più clamoroso è il confronto con la stagione scorsa. Dopo 11 giornate c’era il Verona in vetta a quota 24 con 5 punti di vantaggio su Cittadella, Entella e Carpi, la Spal (poi arrivata prima) era a -9 dalla vetta e l’ultimo posto era a 15 punti; la classifica era lunga e i gol solo 261, il minimo dal 2008 a oggi, anche se nessuno come Pazzini è mai arrivato a quota 11 in queste prime giornate. Oggi abbiamo 81 gol in più, l’Empoli (20) con un solo punto di vantaggio sul secondo posto e l’ultima a -10; una classifica corta, con Ciccio Caputo con 10 gol a guidare un plotone di 163 marcatori.

E’ questa ondata di 342 gol a colpire. Ecco il dettaglio: 193 in casa, 149 fuori, 151 nei primi tempi, 191 nei secondi, 30 su rigore, 9 su autoreti. A parte gli ultimi due, tutti i dati sono il massimo registrato in questi dieci anni. Ci sono anche state 27 doppiette e 3 triplette, ogni giornata ha fatto impazzire, soltanto 11 partite (media una a giornata) sono finite 0-0. L’Empoli di Caputo, oltre ad essere capolista e con il capocannon­iere, ha anche il miglior attacco: 23 gol; di contro, il Carpi è andato a segno solo 8 volte. Si diverte chi gioca contro il Foggia (27 gol incassati), fa più fatica chi affronta Palermo e Venezia (9). Il solo Avellino ha segnato in tutte le partite, dopo che martedì s’è fermato il Foggia che con 44 gol complessiv­i è la squadra da pallottoli­ere. Cittadella e Frosinone, infine, hanno più marcatori di tutti: 10 a testa.

Resta capire cosa abbia portato a questa prolificit­à. Sicurament­e la maggior parte delle squadre sente la possibilit­à di giocarsi la A e ha motivazion­i forti. I tanti allenatori debuttanti hanno voglia di mettersi in mostra facendo vedere un calcio particolar­mente propositiv­o, ma in generale sono pochi quelli che hanno impostato le squadre con il motto «primo, non prenderle». In tutte (o quasi...) le rose poi ci sono elementi decisivi, attaccanti ma anche trequartis­ti di grande qualità, in grado di creare occasioni a ripetizion­e. Moltissimi anche i gol su palla inattiva, segno di grande lavoro sulla materia da parte dei tecnici (o magari dei loro staff). Ci sono anche parecchi errori individual­i alla radice di questo exploit, ma tanti sono figli proprio dell’atteggiame­nto offensivo delle squadre. I goleador in ogni caso si esaltano. Caputo spicca tra i più noti, inseguito dai vari Caracciolo e Calaiò, aspettando il ritorno di Cacia. Ma non mancano i giovani: da Han a Favilli, da Kouame a Capone e Da Cruz, questi ragazzi devono assolutame­nte sfruttare questa stagione di vendemmia per mettersi in mostra. E quando gli ricapita più?

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LAPRESSE Francesco Caputo, 30 anni, capocannon­iere della B con l’Empoli a quota 10 gol

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