La Gazzetta dello Sport

Guerra come una sentenza Viene dal paese di Inzaghi e fa volare la Feralpi Salò

Fatto 8 gol in 10 partite: «Pippo era il mio idolo, ma che gioie mi regala Simone alla Lazio!»

- Nicolò Schira

Nel calcio italiano nessuno è decisivo quanto lui. Immobile? No. Icardi? Neanche. Dybala? Macché! Si scrive Simone Guerra, ma si legge sentenza. Il goleador classe 1989, autore di 8 reti in 10 gare, è il capocannon­iere del girone B di Serie C e quello assoluto, insieme a Ragatzu (Olbia, girone A), di tutta la terza serie. A inseguirli Genchi (7 gol col Monopoli), leader tra i marcatori nel C. Le sue reti (8 sulle 10 complessiv­e della squadra) hanno griffato finora tutti i 16 punti ottenuti dalla Feralpi Salò. Tanto che il suo numero 17 ha assunto le sembianze di un talismano in quel di Salò. Quando segna Guerra, la Feralpi non perde mai.

SERIE B Dopo le promozioni in Serie B ottenute con lo Spezia e l’Entella, Guerra ci riprova in riva al lago di Garda: «Quest’estate il presidente Pasini ha speso tanti soldi per costruire una rosa di alto livello e possiamo farcela. È un girone molto equilibrat­o, ma nessuna avversaria ci è superiore». Parole da leader: «A 28 anni sono pronto per prendermi le responsabi­lità. Sono rimasto qui in estate per provare a salire in B e, anche se non sono più un ragazzino, credo ancora alla possibilit­à di arrivare a giocare in Serie A». Insomma, stimoli non mancano a Guerra. Intanto dal piano di sopra gli interessam­enti di mercato (Venezia e Brescia) iniziano già a prendere forma, anche se il d.g. Marroccu ha fatto muro: «È incedibile». Difficile poi strapparlo al tecnico Michele Serena, che nelle ultime 6 stagioni lo ha allenato in ben 4: «Ormai viaggiamo in coppia (risata, ndr). Sa come farmi rendere al massimo. In questi anni è diventato ancor più determinat­o. Insieme abbiamo fatto il triplete con lo Spezia nel 2012 (promozione, Coppa Italia e Supercoppa di Lega Pro, ndr) e siamo carichi per provare a scrivere la storia con la Feralpi Salò».

PIPPO&RADJA Cresciuto nel vivaio del Piacenza, viene dal paese di San Nicolò, diplomato in ragionieri­a. Il pensiero va subito al compaesano Pippo Inzaghi: «Lui e Ronaldo erano i miei idoli. Impazzivo per il Fenomeno, anche se sono laziale. Che gioie da tifoso mi sta regalando Simone Inzaghi! C’è un’aria buona in paese, evidenteme­nte, per attaccanti e allenatori». A Piacenza qualcuno, dieci anni fa, lo chiamava Inzaghino, ora Guerra è diventato grande ma ricorda con affetto gli inizi in Serie B: «Devo tanto a Pioli. Già allora si vedeva che sarebbe diventato un grande allenatore. Mi ha lanciato a 18 anni anche se nella squadra c’erano giocatori di valore come Graffiedi e Cacia». Proprio quest’ultimo con Nainggolan ha fatto da tutor a Guerra: «Daniele mi riempiva di consigli e ho cercato di imparare da lui tutti i segreti. Radja era una forza della natura, ci sentiamo ancora oggi».

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FOTOLIVE Simone Guerra, 28 anni

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