La Gazzetta dello Sport

Morbido non è più zen «Un nervoso Mondiale ma è dura non averlo»

Sepang Franco può diventare il primo italiano campione in Moto2: «Mai stato un fulmine su questa pista, ma stavolta...»

- Paolo Ianieri INVIATO A SEPANG (MALESIA)

Adesso che il grande sogno è così vicino, i pensieri corrono liberi. «Nervoso? Sì. Tutti quelli che si giocano un Mondiale sono nervosi e chi dice che non è vero, racconta sempliceme­nte una bugia». Franco Morbidelli incomincia il fine settimana che ha prima inseguito con tenacia, e poi iniziato ad assaporare da mesi. Da quando, con le tre vittorie consecutiv­e in Qatar, Argentina e Stati Uniti, ha spiccato il volo nel Mondiale della Moto2. Otto vittorie dopo 16 GP, ovvero uno su due, raccontano di una superiorit­à netta, eppure questo è un campionato che non è ancora chiuso per la troppa discontinu­ità mostrata quando non è riuscito a salire sul gradino più alto del podio.

ALLUNGO È così che lo svizzero Thomas Luthi, faccia e modi da impiegato più che da pilota, pur senza quasi mai brillare (una vittoria, a Brno, con la gara accorciata per la pioggia, un’altra, a Misano, ottenuta a tavolino dopo la squalifica di Thomas Aegerter) ma sfruttando una grande regolarità, è riuscito a restargli sotto. Ma dopo il 3° posto di Phillip Island domenica, e il contempora­neo crollo di Luthi, 10°, Morbido ha fatto un bel salto in avanti in classifica, assicurand­osi il primo match point iridato: con 29 punti sul pilota che il prossimo anno sarà suo compagno di squadra in MotoGP nel team Marc VdS, lo stesso per cui il pilota della filiera di Valentino Rossi corre ora, Franco domenica può diventare il primo italiano a vincere il titolo della Moto2.

EMOZIONI «Non so come reagirò nel momento in cui scenderò in pista per le prime libere, se giù dalla moto la vita scorre come sempre, quando inizierò a girare un po’ di nervosismo ci sarà di sicuro, anche perché ultimament­e non guido come quando non c’era il campionato in ballo. Dovrò riuscire a controllar­e le emozioni e sfruttare i nervi nella direzione giusta. In queste ultime due gare, Giappone e Australia, per quanto complicate a causa del meteo impazzito alla fine ne siamo usciti bene, per quello sono abbastanza fiducioso».

USA LA TESTA Volato subito qui in Malesia dopo il podio di Phillip Island alle spalle delle due Ktm di Miguel Oliveira e Brad Binder, il romano ha badato soprattutt­o a rilassarsi al caldo. «A Sepang non sono mai stato super veloce, anche se lo scorso anno sono salito sul podio. Ma adesso il Mondiale è lì, a un passo. Michael (Bartholemy, team principal di Marc VdS; n.d.r.) mi dice sempre di stare tranquillo e usare la testa. Stavolta dovrò farlo più del solito».

LUTTO Intanto, ieri una brutta notizia ha scosso il paddock. È deceduto Claudio Macciotta, capotecnic­o di Nicolò Bulega nel team SkyVR46 dopo esserlo stato di Andrea Migno e, andando a ritroso, prima ancora di Franco Morbidelli, Roberto Locatelli e Max Sabbatani. Macciotta, 54 anni lunedì prossimo, piemontese del Canavese, con un passato da pilota (campione europeo della classe 125 nel 1986) aveva rinunciato a seguire il team nel trittico asiatico.

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MILAGRO Franco Morbidelli, 22 anni, guida la classifica della Moto2

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