Aru, Martin e Kristoff: al mercato vince Saronni
Da Fabio Aru a Mikel Landa; da Marcel Kittel ad Alexander Kristoff: anche se è mancato il colpo da novanta, non si può certo dire che quest’anno il ciclomercato abbia offerto pochi e insignificanti cambi di maglia, caricando sin d’ora di aspettative la stagione che verrà. La sintesi, se guardiamo ai team di spicco, è che ad essersi rinforzati più di tutte sono Uae-Emirates, Orica-Scott e Movistar, mentre hanno perso un po’ di potenziale Astana, Quick-Step Floors e Trek-Segafredo.
DOUBLE La Uae-Emirates di Saronni si è mossa molto bene, perché oltre ad aver confermato l’ossatura base, ricca di giovani di spessore, si è assicurata Aru dall’Astana e, in chiave grandi giri, ma non solo, anche Daniel Martin dalla Quick-Step: un binomio di grande peso, che fa passare in secondo piano l’addio, direzione Dimension Data, di Meintjes. Non bastasse, pur persi Modolo (alla EF-Drapac) e Mohoric (alla Bahrain-Merida), s’è assicurata per le volate il campione europeo e argento mondiale Kristoff. E scusate se è poco. L’Orica ha messo a segno due colpi mica da poco: Trentin (dalla QuickStep) e Nieve (ex Sky), che entrano in un roster consolidato, forte di Chaves, Kreuziger, dei gemelli Yates e del velocista Ewan. Dal canto suo la Movistar, che poggia sempre su Quintana e Valverde, ha perso i cronoman Castroviejo (a Sky) e Dowsett (alla Katusha), ma ha preso uno dei pezzi pregiati, Mikel Landa, 4° al Tour in maglia Sky da spalla di Froome, e il promettente scalatore Roson (dalla Caja Rural). In casa Bora-Hansgrohe, invece, capitan Sagan sarà supportato dall’ottimo scheletro 2017, sul quale si innestano un faticatore utilissimo per il Nord come Oss (ex Bmc), un’altra pedina forte come Kennaugh (da Sky) e un’ottima alternativa a Majka per i giri come Formolo (ex Cannondale).
LINEA VERDE A proposito di Sky, il team di Froome non ha messo a segno il gran colpo. Ma l’aver perso Landa, Kennaugh e Viviani (alla Quick-Step) trova compensazione con l’arrivo di De La Cruz, Castroviejo e un nugolo di giovani di grandi speranze guidati dal ventenne colombiano Bernal (ex Androni). Confermato anche il roster base della Bmc di Van Avermaet e Porte, che accolgono un uomo da classiche come Gerrans (ex Orica), un giovane in crescita come Bettiol (dall’ex Cannondale) e un bel passista come Roelandts (dalla Lotto-Soudal). In casa Katusha-Alpecin, alla partenza di Kristoff ha fatto da contraltare il rimpiazzo con Kittel, che garantisce magari vittorie di minor qualità ma in numero maggiore. L’arrivo del tedesco, reduce dal biennio alla QuickStep Floors, ha favorito l’ingaggio da parte dello squadrone belga di Viviani, anche se la convivenza col confermatissimo Gaviria non sarà facile. Peraltro il team di Lefevere, nel complesso, si è un po’ spuntato, perché oltre a Boonen, ritiratosi ad aprile, ha perso anche Trentin, De La Cruz e Brambilla, accasatosi alla Trek-Segafredo rimasta orfana di Contador: un addio non certo facile da rimpiazzare. Detto della Sunweb di Dumoulin, che perde Barguil (alla Fortuneo) e trova Theuns (dalla Trek), la Bahrain-Merida di Nibali può sfoggiare le novità Pozzovivo (dall’Ag2R), Mohoric (ex Uae) e Gorka Izagirre (dalla Movistar): sulla carta è ben più forte di quest’anno. Lo stesso non si può dire per l’Astana, per lo meno alla voce uomo da grandi giri. L’addio di Aru responsabilizza il talentuoso Lopez, tutto da verificare però dopo i lampi intermittenti del 2017. Se non altro è più forte il pacchetto degli aiutanti, con l’arrivo soprattutto di Villella (dalla Cannondale) e Hirt (ex CCC).