Brignone forfeit Soelden, un via con poche stelle
All’adduttore ferma l’azzurra Primo gigante senza Hirscher, Svindal, Veith...
Meglio aspettare, meglio non rischiare. Federica Brignone non sarà al via del gigante di sabato a Soelden, apertura della stagione olimpica: la 27enne, che due anni fa colse proprio sul ghiacciaio del Rettenbach la prima vittoria di Coppa, dopo gli ultimi test in Val Senales ha deciso di salvaguardarsi, di curare al meglio la fastidiosa infiammazione all’adduttore emersa in Sud America. «Non rischiamo — racconta il capoallenatore delle azzurre, Matteo Guadagnini —. Quando scia in asse non c’è problema, ma ogni volta che viene sollecitato, l’adduttore punge».
CARLO E ILKA Nei giorni scorsi la lista degli infortunati si è allungata in modo preoccupante. Gli ultimi casi sono quelli di Carlo Janka e di Ilka Stuhec. Martedì in allenamento lo svizzero si è procurato una distorsione al crociato anteriore del ginocchio sinistro che, si teme, lo terrà fuori dalla stagione olimpica; domenica la slovena si era rotta il crociato del ginocchio sinistro, compromettendo un’annata che l’avrebbe vista al via come iridata e detentrice della coppa del Mondo di discesa.
MARCEL E ANNA Ma c’è anche chi si è fatto male tempo fa, è in recupero ma ha deciso di non forzare, come Marcel Hirscher. L’austriaco, vincitore delle ultime sei coppe del Mondo, ad agosto si è fratturato il malleolo della caviglia sinistra. Due settimane fa è tornato sugli sci, chiarendo però di non voler tornare nella gara di domenica. Soelden off limits anche per Anna Veith Fenninger: nel 2015, proprio alla vigilia dell’apertura della stagione, si era rotta i crociati; saltò l’intera stagione, rientrò a dicembre 2016 in tempo per tornare sul podio nel superG di Cortina ma a marzo si dovette operare di nuovo per un’infiammazione cronica al tendine rotuleo sinistro. Ora è tornata sugli sci, ma anche lei punta al rientro a inizio dicembre nelle gare veloci di Lake Louise. Forfeit anche per Svindal, che non vuole sollecitare le ginocchia senza allenamento in gigante, e per Kilde, reduce da una commozione cerebrale.
NEVE DIVERSA Tra l’altro, Soelden è rischiosa perché pone problemi di adattamento. «Si ritorna sui ghiacciai europei dopo la neve fresca sudamericana — sottolinea Max Carca, responsabile del gruppo maschile —, la neve è aggressiva ed è più facile spigolare. Non credo però che nella preparazione di questa stagione ci siano stati più infortuni rispetto al passato. Quando si cambiano gli sci nuovi (nuovo raggio di curvatura per gli attrezzi del gigante maschile, ndr) qualche caso in più c’è, ma le analisi si faranno più avanti».