La Gazzetta dello Sport

Luce Montella «Ok la scintilla ora la fiamma della svolta»

Tecnico del Milan: «Dopo il Chievo, i giocatori sono gasati per questa sfida. Sassolini? Sì, ma piedi sempre comodi...»

- Marco Pasotto INVIATO A MILANELLO (VARESE)

La partita della paura, quella del giudizio universale che – secondo la percezione dei più – avrebbe quasi certamente mandato sott’acqua la panchina di Vincenzo Montella, di colpo è diventata una golosa opportunit­à. Il mondo biancoross­onero è andato improvvisa­mente sottosopra nella serata di mercoledì, conclusa col sorriso Durban’s da Montella e una sonora arrabbiatu­ra di Allegri. Max probabilme­nte è consapevol­e anche della stessa cosa di cui è consapevol­e Vincenzo: la scorsa stagione la Juve col Milan ha alzato bandiera bianca due volte: campionato e Supercoppa. Da quando i bianconeri hanno monopolizz­ato il nostro calcio (2011-12), solo Samp e Lazio possono vantarsi della stessa impresa.

SPINTA Intanto la scintilla che cercava Montella prima di Verona ha fatto il suo lavoro: «Col Chievo si è accesa la miccia, adesso deve arrivare la fiamma». E via così, in un crescendo di termini motivazion­ali: «Vedo una squadra più coraggiosa, con un’identità più precisa. Nelle ultime cinque partite, anche quando non abbiamo vinto, nessuno ci ha messo sotto. Mai. Vedo la luce già da un po’ di tempo. La Juve è un club attrattivo per come fa calcio. Sulla carta è una sfida impari, ma noi abbiamo voglia di tornare a competere a quei livelli e le carte in regola per vincere. È una sfida che dà senso di appartenen­za, i giocatori sono gasati in vista di questa partita, ho voglia e ambizione di sconfigger­li. Ecco perché sarà ancora più bello riuscirci. Questa è una sfida che ci può dare una svolta immediata, quella spinta in più sotto tutti i punti di vista».

FORTUNA Come a Verona e col Genoa, saranno di nuovo importanti risultato e atteggiame­nto, anche perché la situazione di Montella è sensibilme­nte migliorata, ma tornerebbe inevitabil­mente in discussion­e se oggi le cose andassero male (fra gli odiati spifferi, quelli che parlano di Paulo Sousa e Gattuso in realtà non si sono mai spenti). Una prospettiv­a che però è stata bandita da Milanello: Montella racconta che «qualche sassolino nelle scarpe mi è stato infilato, ma fortunatam­ente i miei piedi erano sempre comodi: a me interessa ciò che pensano la società e la squadra, situazioni molto, molto comode». Piuttosto, arriva un appello a forze non governabil­i: «Fin qui ci è successo di tutto. Se allo stadio ci fosse un posto libero, vorrei invitare la fortuna...».

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